lunedì 13 aprile 2020

Salvini e Meloni sono MES-si male...


Dopo la conferenza stampa di venerdì 10 aprile, in cui il Presidente Conte attacca Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, (va ricordato incidentalmente), avevano sparato ad alzo zero contro il governo accusandolo di alto tradimento per aver svenduto l'Italia a Germania e Olanda con l' approvazione di un accordo capestro quale il MES (in realtà qui la parola "approvazione" è inadatta in quanto si tratta solo di una semplice propista da parte dell'Eurogruppo che ha un valore puramente orientativo), hanno cominciato a circolare ricostruzioni fantasiose in merito al processo di approvazione del MES.

Mi sento dunque obbligato in quanto osservatore e testimone che all'epoca lavorava e risiedeva a Bruxelles, a ristabilire la verità storica violata da questo vero e proprio film fantasy, in cui i responsabili diventano vittime, gli accusati, accusatori e i colpevoli, innocenti, in una vera e propria tragicommedia dell'errore ma anche dell'orrore.  

Il ragionamento capovolge la realtà ed è particolarmente subdolo  perché trasforma una mezza verità in una bugia intera. 

Vediamo più in dettaglio. 
Per comodità di esposizione mi sia permesso ricostruire in maniera semplificata questo ragionamento di comodo che circola in rete da parte dei difensori d'ufficio del duo di cui sopra. 


"Il voto favorevole di Palazzo Madama al MES è stato dato il 12 luglio 2012, mentre l’approvazione definitiva è stata data dalla Camera una settimana dopo, il 19 luglio 2012. All’epoca era in carica il governo tecnico di Mario Monti.
A Montecitorio, il via libera alla ratifica è stato dato con 325 voti favorevoli, 53 contrari, 36 astenuti e 214 assenti. Tutti i 168 deputati del Partito democratico presenti votarono a favore, così come 83 parlamentari del Popolo della libertà, 30 dell’Unione di Centro e 14 di Futuro e libertà.
La Lega (con Roberto Maroni segretario) fu l’unica a votare contro (51 no). Il giorno della votazione, Giorgia Meloni, all’epoca deputata del Popolo della libertà, era assente.
Ergo il MES è stato voluto dal PD  e non da Lega e destra, quindi quella del Premier è una vera e propria menzogna (oggi si dice fake news), mentre la Lega e le destre sono scagionate dall'accusa di averlo approvato."

Ebbene,niente di più falso!

Certo, Conte forse è stato un po' impreciso e frettoloso nel ricostruire sommariamente la vicenda del MES, specialmente perchè nella sua foga polemica e enfatica è stato impreciso sulle date, ma non ha affermato il falso. Vediamo dunque come sono andate davvero le cose.

COME NASCE L'IDEA DI UN FONDO SALVA STATI EUROPEO.
L'idea di un "fondo salva stati" nasce nel 2010 dopo la grande crisi mondiale innescata dalla bolla dei titoli tossici (sub prime) americani. Nasce quindi il cosiddetto Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (acronimo ESFS) (1).

Infatti  nel 2010-2011 alcuni paesi Ue si trovavano sull’orlo del tracollo finanziario, per ragioni che comunque hanno a che fare con il salvataggio di gruppi bancari privati rovinati dai loro investimenti temerari e sconsiderati in titoli tossici, anche se la retorica ultraliberista ama mistificare attribuendo il tracollo finanziario degli Stati all'eccesso di spesa sanitaria o sociale. (2)

L'intervento di salvataggio di questi Paesi però non era possibile perché si scontrava con l’art. 123 del TFUE, un caposaldo dei Trattati europei, che vieta agli stati membri e alla Banca centrale europea di intervenire direttamente a sostegno finanziario degli stati europei in difficoltà.  Questo articolo era stato fortemente voluto dai paesi del nord dell’Europa, a partire dalla Germania, che temevano che paesi altamente indebitati potessero continuare a farlo nella convinzione che in caso di necessità altri paesi europei sarebbero andati in loro soccorso scaricando così, almeno in parte, l’onere sui contribuenti europei. (3).

Ma il clima di emergenza per alcuni paesi dell’Eurozona (Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda e Italia)  poteva mettere a rischio l’esistenza stessa della moneta unica, e i leader europei si trovarono costretti a trovare degli escamotage per aggirare l’art 123
È in questo contesto che nasce nel 2010 un primo fondo temporaneo: il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF). 
Si trattava in realtà di una società di diritto lussemburghese che poteva sostenere finanziariamente gli stati in difficoltà (con prestiti e acquisti di titoli dello stato) e loro banche finanziandosi a sua volta emettendo titoli garantiti dai singoli paesi europei in proporzione al capitale da questi versati nella BCE (ovvero sostanzialmente in base alla popolazione e al Pil dei paesi). In pratica, se i mercati finanziari si fossero rifiutati di prestare altri soldi al paese in difficoltà (o fossero stati disposti a farlo solo a interessi esorbitanti) sarebbe intervenuto lo EFSF, in grado di reperire i fondi necessari a tassi più bassi, proprio grazie alle garanzie fornite dai paesi membri (tra cui quelli solidi del nord Europa), per poi girarli sotto forma di prestiti al paese in difficoltà. È proprio quello che è successo con Irlanda, Portogallo e Grecia cui lo EFSF ha assegnato complessivamente quasi 175 miliardi di euro. 


DALL'EFSF AL MES, COME E PERCHÉ
Di fronte al perdurare della crisi all’interno dell’Eurozona e a crescenti pressioni da parte dei Paesi maggiormente esposti, inclusa l’Italia, a partire dal luglio del 2012 l’EFSF (insieme al Fondo EFSM (4) che faceva capo alla Commissione Ue) è stato sostituito da un fondo permanente: il Meccanismo europeo di stabilità (MES), cosiddetto ‘Fondo salva-stati’
Il MES arrivò in Consiglio Europeo il 23 Ottobre 2010 come soluzione temporanea (EFSM) che racchiudeva due fondi costituiti per finanziare i 2 paesi dell'Euro zona in difficoltà, Grecia e Portogallo. 

A quel tempo era in sella il governo Berlusconi con la Lega in maggioranza e la Meloni, allora PdL, era Ministro della Gioventù. Il Mes doveva entrare in funzione nel 2013, ma fu deciso di anticiparlo all'estate 2012, quindi il Consiglio Europeo chiese la ratifica anticipata. 

Essendo il Mes il frutto di un trattato di diritto comunitario, la sua ratifica è l’esito di un percorso non immediato che comincia nell’ottobre 2010 e finisce nel 2012. 
I passaggi decisivi furono tre: 

1. il 28/29 di ottobre 2010 si tenne il Consiglio dell’Unione Europea, nel corso del quale si gettarono le basi per la creazione del fondo che avrebbe sostituito in maniera definitiva i temporanei EFSF e EFSM. 

2. L'approvazione definitiva in Consiglio UE  da parte di tutti i capi di governo degli Stati Ue avvenne nel luglio 2011 e, in quella sede, si decise anche di anticipare la nascita del Meccanismo a partire dall’anno successivo. 
Fino a qui le responsabilità del centrodestra sembrano chiare: il governo dell’epoca era l’ultimo Berlusconi, sostenuto da Lega Nord e Pdl. Quindi Salvini e Meloni (che, ripeto, era pure Ministro) hanno poco da chiamarsi fuori. 

3. La ratifica dello Stato Italiano è avvenuta il 23 maggio 2012. (5) In questa occasione la Lega votò contro, mentre votarono a favore PD e Forza Italia nelle cui fila si annoverarono due voti contrari, Guido Crosetto e Lino Miserotti e l'astensione di Tommaso Foti e Elena Frassineti.

Vorrei inoltre aggiungere, che la riforma del MES proposta il 9 aprile in sede di Eurogruppo (e non ancora approvata, ripetiamo),  stabilisce la possibilità di utilizzare il Fondo  in una misura pari al 2% del loro Pil, ma solo per finanziare i costi sanitari dell'emergenza Coronavirus e non per le altre spese indirettamente legate a questa emergenza.
Ma va precisato che contrariamente a quanto falsamente affermato da Salvini e Meloni (da cui la polemica di Conte), l'Eurogruppo non ha approvato nulla ma ha semplicemente proposto, come organo consultivo, una linea di credito per l'emergenza Coronavirus nel MES, che essendo ad attivazione volontaria da parte di ogni singolo Stato, anche se venisse approvata al prossimo Consiglio Europeo, non varrebbe affatto come "tradimento" da parte del governo italiano.  (6) 


IN CONCLUSIONE
Da Ottobre 2010 a luglio 2011 ci furono 10 mesi di tempo, in cui il governo Berlusconi prese parte ai consigli europei e agli Eurogruppo in cui veniva discusso il MES. Dieci mesi nei quali nessuno fece una piega, né la Lega né nessun'altro, Meloni inclusa.
Nessuna critica, nessuna opposizione, nessuna analisi, nessuna divergenza. 
Niente di niente! 
Peccato. 
Infatti sarebbe bastato il NO del governo italiano perchè il MES saltasse per molto molto tempo se non per sempre in quanto secondo la legislazione europea per questo tipo di trattati prevede l'approvazione all'unanimità da parte di tutti i paesi membri.  

In altre parole la Lega ha votato a favore quando la sua opposizione era ormai irrilevante e dati i numeri in aula non poteva più incidere sul risultato finale, mentre quando poteva incidere, perché era al governo dove poteva denunciare il MES e far saltare il tavolo, non mosse foglia. 
Come mai? Per trovare una risposta dovremmo (andreattianamente), far peccato e pensare a male. Anche perché poi la Lega, dopo il MES, completò l'opera con Giorgetti, che fu zelante relatore del progetto di legge per l'inserimento del Pareggio di Bilancio in Costituzione, per la qual cosa è anche stato ringraziato pubblicamente di recente anche da Monti (7).
In realtà solo Crosetto e Miserotti avrebbero oggi titolo a salire in cattedra contro il MES perchè sono sempre stati coerentemente contrari. Non certo la Meloni anche lei ringraziata da Monti, che poi votò anche il pareggio di bilancio (dicembre 2011 e ratifica costituzionale marzo 2012) e il Fiscal Compact (Luglio 2012). 
Non certo la Lega che nei due casi sopra votò a favore nella prima votazione a dicembre e si astenne nella seconda a marzo. (8)

La Lega, Meloni e il Centro Destra hanno dunque enormi responsabilità se oggi il MES esiste e Conte che ha detto semplicemente come sono andate le cose, anche se in modo un po' affrettato e approssimativo sta solo negoziando una linea di credito specifica per il Covid e meno onerosa, che ha dichiarato non verrà comunque attivata a richiesta del suo governo. (9)



(1) https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/economic-and-fiscal-policy-coordination/eu-financial-assistance/loan-programmes/european-financial-stabilisation-mechanism-efsm_en

(2) a tale riguardo rimane imperdibile e sempre attualissima la lungimirante analisi di  2 economisti acuti e coraggiosi quali Damian Millet e Eric Toussaint nel loro lavoro Debitocrazia, si veda  https://edizionialegre.it/product/debitocrazia/

(3) https://www.huffingtonpost.it/entry/leuropa-tedesca-i-limiti-dellue-e-litalia_it_5e8c2890c5b6e1d10a692c61

(4) https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/economic-and-fiscal-policy-coordination/eu-financial-assistance/loan-programmes/european-financial-stabilisation-mechanism-efsm_en

(5) https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2012;116

(6) per un'analisi critica di questa riforma si può fare riferimento a questo articolo scritto da me e dall'economista milanese  Marco Fiorentini:  https://www.vglobale.it/2020/04/11/mes-ecco-quello-che-sta-succedendo/

(7) https://www.agi.it/fact-checking/giorgetti_pareggio_bilancio_costituzione-4445036/news/2018-10-04/

(8) per avere una idea più precisa di come funzioni e come sia strutturato il MES suggerisco la lettura di questo articolo dell'ISPI,  https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/fondo-salva-stati-what-mes-24538

(9) A questo riguardo riporto una riflessione dell'europarlamentare del M5S Ignazio Corrao «... La brutale ignoranza e malafede di Salvini e Meloni e l’esercito di zucche vuote che li seguono si evince dal fatto che l’attivazione del MES è una procedura complessa che passa per diverse fasi, un memorandum of understanding sulle condizioni del prestito e poi un voto del parlamento nazionale per approvarlo (ricordate che in Grecia ci fu anche un referendum? Io ero lì ad Atene quel giorno). E loro vogliono far credere all’opinione pubblica che Gualtieri, da solo, abbia già attivato tutto. Falsi come le banconote di 1000€ ...».







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