mercoledì 24 marzo 2010
Pier Camillo Davigo for President (o almeno for Minister of Justice)
"Va bene, lo scherzo è finito, Angelino, lascia stare quella toga e ritorna alla tua salumeria, il vero Ministro della Giustizia è arrivato. Prego dottor Davigo, si accomodi nel Suo Ministero". In un Paese normale, questo sarebbe più che un semplice sogno irrealizzabile, ma la cosa più normale. Misurato, sensato, competente e informatissimo, Piercamillo Davigo seduto sul divano rosso della Dandini è una vera e propria epifania. Salta con una proprietà di linguaggio mostruosa, e un asciutto senso dell'humor dalla descrizione del suo primo caso di corruzione, il cui protagonista gli rivela che la corruzione è talmente generalizzata che ci vuole coraggio ad essere onesti ("bisognerebbe vivere in un Paese dove ci vuole coraggio a fare il delinquente non la persona onesta!"), alla spiegazione di come i condoni e le amnistie periodiche devastano il senso della legalità ("se le case abusive venissero abbattute sistematicamente nessuno più le costruirebbe!"). In tutta l'intervista non si menziona mai Berlusconi, ma tutta l'intervista E' su Berlusconi e sul deleterio effetto che ha avuto il berlusconismo sul senso di legalità di questo povero Paese. Sto sognando Piercamillo Davigo a largo Arenula. Per piacere non mi svegliate!
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