domenica 5 giugno 2022

Riflessioni spontanee su chi vuole salvare il paesaggio dall'energia rinnovabile.

 


Ernesto Galli Della Loggia oggi tuona contro le pale eoliche a Orvieto dalla pagine del Corriere della Sera, aggiungendosi al coro dei difensori del paesaggio un tanto al metro quadro che ormai ci hanno abituato alle loro filippiche anti energia rinnovabile in nome di una pelosa attenzione a un paesaggio minacciato a loro dire dagli impianti solari e eolici mentre hanno sempre ignorato gli impianti fossili che stanno portando all'estinzione della razza umana. 

Al riguardo io ho fatto una proposta. 

La ripeto. 

Protestare contro l'eolico che "deturperebbe" il paesaggio si può.  Ma ad una condizione: chi lo fa deve esibire documentazione di aver partecipato a proteste di uguale o maggiore intensità  contro (nell'ordine) centrali a carbone, raffinerie, acciaierie e altri impianti siderurgici, gasdotti, oleodotti, centrali a turbogas, depositi di carburante etc. 

Vuoi protestare contro le pale eoliche a Orvieto? Favorisci cortesemente il video di quando hai protestato in piazza per la chiusura di quella fogna killer dell'ILVA! 



Vuoi opporti al fotovoltaico nella campagna veneta? Esibisci preliminarmente le foto di quando ti sei incatenato ai cancelli della raffineria di Mestre in prossimità della città più  bella del mondo! 

Vuoi impedire la costruzione del fotovoltaico galleggiante sul lago di Bracciano? Mostra gentilmente le immagini dei tuoi sit-in contro il gasdotto TAP a Lecce. 



Non hai mai protestato contro lo stupro del passaggio da parte degli orrori degli impianti fossili? Allora abbi la sensibilità e il buon gusto di continuare a tacere di fronte alle installazioni di impianti rinnovabili. Chiedo troppo?