Quello che sta succedendo in questi giorni sul piano delle energie rinnovabili ci deve far riflettere. Cerchiamo di rimettere un po' d'ordine per capirci qualcosa: in rapida successione, viene approvato un quinto conto energia punitivo per i piccoli operatori e estremamente burocratico, poi viene introdotto un incentivo "alla rovescia" cioè per le fonti fossili, con un emendamento del PDL Saglia, improvvisamente emerso dall'oblio dopo essere stato immeritatamente sottosegretario nel governo Berlusconi, emendamento approvato in modo bi partisan; il cosiddetto Capacity Payment, che sottrae risorse alle tecnologie di accumulo (idrogeno) e smart grids, per regalarle a impianti decotti e inquinanti che dovrebbero essere chiusi anche se questo genera una perdita nell'ENEL (che proprio oggi annuncia profitti semestrali da 8 miliardi di Euro (!!!) Capisco la necessità di salvare l'investimento in centrali a ciclo combinato, (ma chi li ha costretti a farlo... e poi sono recidivi, volevano fare anche 10 centrali nucleari!!!) ma queste centrali possono servire solo nei momenti in cui le rinnovabili producono meno del necessario o del previsto. Ora, gli astrofisici dicono che il sole continuerà a splendere almeno per i prossimi 4 miliardi di anni e il vento continuerà a soffiare per lo stesso tempo. Ecco un investimento che possiamo senza tema di smentita considerare a lungo termine. Queste due fonti (sole e vento) non sono continue, ma producono spesso in "eccesso", andando ad intaccare il base load, o, addirittura, in certe zone, superando la domanda totale, (vedi statistiche di formazione del prezzo in Sicilia a Pasqua, e in Italia Meridionale il 2 e 3 maggio).
Se potessimo (e possiamo) prendere la loro energia e accumularla da qualche parte, per esempio con le tecnologie dell'idrogeno, le centrali termiche non sarebbero più necessario. Quindi, invece di investire in questo (cioè nel futuro) questo folle parlamento italiano di incompetenti e nominati preferisce investire nel passato remoto (sovvenzioni per tenere aperte le centrali a combustibili fossili).
Infine la successione di decisioni su cui riflettere finisce con la notizia odierna che riferisce di una proposta della AEEG ancora più folle, tesa a "uccidere" definitivamente la convenienza economica dello scambio sul posto (http://qualenergia.it/articoli/20120802-un-nuovo-scambio-sul-posto-Aeeg-allontana-grid-parity-rinnovabili#.UBu0VsgIDTQ.twitter)
Mi frulla per la testa da qualche giorno che queste decisioni apparentemente folli non siano isolate ma che siano correlate fra loro in un medesimo disegno di restaurazione voluto, orchestrato (e sicuramente anche pagato) dall'ENEL.
Ricordiamo la sortita più ingenua che incauta del Presidente dell'ENEL Paolo Andrea Colombo il 30 marzo scorao (http://www.repubblica.it/ambiente/2012/03/30/news/enel_contro_rischi_rinnovabili-32459174/) secondo cui a causa del grande successo delle rinnovabili, le centrali convenzionali stavano diventando meno redditizie e dunque l'ENEL sarebbe stata costretta a chiuderne qualcuna. Ecco il modello basato sulle rinnovabili, e cioè sulla termodinamica solare, mette in crisi quello basato sulle fonti fossili, e alla fine lo rende irrilevante. Esattamente quello che sta succedendo oggi in Italia e per cui l'ENEL è atterrita: quei 385.000 produttori che si sono già resi indipendenti dal fornitore monopolista con il loro impiantino (o impiantone) rinnovabile, sono l'antifona di quello che succederà, sono i pionieri di quella internet dell'energia di cui Rifkin parla da anni e per il quale è stato sbeffeggiato e svillaneggiato dai colossi come l'ENEL e dai suoi reggicoda locali come l'attuale ministro dell'ambiente, che ha sempre professato scetticismo nel modello distribuito e promosso quello delle grandi centrali salvo rimangiarsi tutto appena diventato Ministroper fare lo splendido con giornalisti e ambientalisti delusi dai risultati della Conferenza di Durban, Il modello centralizzato dell'ENEL, oltre ad essere dannoso per l'economia perchè impedisce al reddito prodotto dall'energia di circolare liberamente e distribuirsi fra tutti i cittadini come l'informazione interattiva su internet, è anche una forte minaccia per il clima (non credo ci sia nulla da aggiungere alle tematiche della ben nota campagna di Greenpeace contro l'ENEL) e anche per la giustizia energetica e ambientale. Dapperutto nel mondo l'ENEL sta distruggendo le vite e le tradizioni di contadini e popolazioni indigene e i comitati contrari alle sue pratiche violente sorgono come funghi (http://www.youtube.com/watch?v=XOQZHVgPPSs) e si oppongono sempre più spesso alle pratiche coloniali energetiche del colosso Italiano in combutta con i loro compagni merende spagnoli di ENDESA che hanno comprato perchè i più schifosi della terra si riconoscono, si annusano, si piacciono, si comprano. E' vergognoso che a fronte di queste pratiche anti democratiche e violente, ENEL invece sfrutti i suoi ingenti mezzi finanziari per effettuare campagne promozionali ingannevolissime come quella sui"milioni di attimi" con tenerissime scene di parto, o quelle sull'auto elettrica e le rinnovabili (sempre comunque rigorosamente centralizzate) mentre nella realtà si appresta a vibrare il prossimo durissimo colpo ai suoi concorrenti, il prossimo passo di questa "controrivoluzione energetica italiana": il distacco dalla rete di tutti gli impianti eolici e solari, quando producono troppo, in modo da lasciare accesi i cicli combinati, poverini, che sennò si annoiano perchè non hanno più niente da fare. Certo che lo scenario della produzione distribuita di energia verso cui l'Italia (e l'Europa) stavano andando a grandi passi (finchè il decreto Romani prima e il 5 conto energia dopo non hanno stroncato il settore), devono esser uno scenario
da incubo per chi fino a pochi anni fa faceva pubblicità (ancora una pubblicità ingannevole) con nonnini e bambini che giocano felici con il trenino infilando la spina nella sabbia mentre una suadente voce di sottofondo sussurra: "Se fosse così facile produrre energia forse non avresti bisogno di noi". Perchè, ebbene sì, non abbiamo bisogno di loro. Purtroppo per loro. E la loro controrivoluzione farà ancora morti e feriti, ma alla perderanno, come hanno perso i grandi colossi dell'informazione dell'industria culturale con Internet nonstante tutti i tentativi di bloccarla agitando lo spauracchio della pirateria, dell'infrazione del copyright, e dell' impoverimento dei poveri artisti e musicisti. Ebbene la rete ha reso evidente che quello che impoveriva i giovani artisti non era la pirateria ma era il "tappo" che loro mettevano sulla possibilità di accedere al mercato. Lo stesso tipo di manipolazioni stanno oggi utilizzando i monopoli energetici, per impedire la democratizzazione dell'accesso alla rete e alle produzioni energetiche distribuite, e per bloccare lo sviluppo dei produttori indipendenti. ENEL killer del clima sì, ma anche e soprattutto, killer della libera economia e dell'indipendenza energetica!
PS: Ai senatori e deputati del PDL, PD, FLI, LEGA e UDC che hanno votato la porcheria del "capacity building"... La resa dei conti si sta avvicinando, prima o poi dovrete venire a chiederci il voto, e allora ci divertiremo un casino!
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