lunedì 9 giugno 2014

Democrazia italiana CLINIcamente morta

In un paese normale, il caso di Clini, lo spregiudicato travet ministeriale che diventò Ministro e poi venne arrestato per peculato ( pratica per essersi  appropriato del  danaro pubblico che doveva gestire e amministrare), sarebbe stato oggetto di infinite analisi, titoli cubitali sui giornali (gli stessi giornali che lo esaltarono quando diventò ministro) e di dibattito in tutti i talk show del Paese (quegli stessi talk show che lo invitavano in continuazione a esprimere con fare affabile e voce suadente opinioni fatte di nulla  o peggio di interessi lobbistici ).
Conobbi Clini a una conferenza a Bruxelles nel 2007 mentre stavamo facendo la battaglia per far firmare a quanti più deputati europei la Dichiarazione Scritta 216/2007 per la terza rivoluzione industriale e una Europa "post carbon e post nuclear". Ebbe il coraggio di dirmi che si trattava di una utopia irrealizzabile che avrebbe fatto perdere di competitività alle imprese europee rispetto a quelle cinesi (che lui conosceva bene, visto che lo foraggiavano...).
L'ultima fatica di Jeremy Rifkin...
Tre anni dopo, a pacchetto clima energia 20 20 20 approvato, diresse da dietro le quinte il voltafaccia del governo Berlusconi e della non-ministra dell'Ambiente Prestigiacomo sulle politiche climatiche e energetiche con lo stesso argomento della competitività dell'impresa europea. L'Italia rimediò una pessima figura mentre la realtà dei fatti stava già dimostrando che era vero il contrario. L'impresa diventa più competitiva non meno competitiva, quando l'energia è sostenibile. Ormai il fotovoltaico ha raggiunto il 7% della quota di energia consumata in Italia e ha abbassato a zero in alcune ore delle giornate di giugno il costo dell'energia (anche se non se n'è accorto nessuno perchè l'ENEL fa il prezzo della bolletta arbitrariamente, senza tener conto della riduzione dei costi marginali dovuta alle rinnovabili).
Infatti oggi, in anticipo su quanto previsto dalla suddetta Dichiarazione Scritta del parlamento Europeo, siamo già in uno scenario post carbon. Cioè, per parafrasare l'ultimo lavoro di Jeremy Rifkin, uno scenario di costo marginale zero: il sole e il vento sono gratis, per cui investire in tecnologie rinnovabili significa liberarsi dei costi marginali mentre investire in tecnologie fossili significa entrare  (come la Sorgenia di De Benedetti) in un inferno economico di volatilità dei prezzi e dipendenza da potentati che dirigono la geopolitica mondiale dell'energia in spregio alle regole inconfutabili della termodinamica e agli equilibri della biosfera.
Presentazione del Master Plan con Rifkin e Alemanno
 (poi tradito da quest'ultimo su istigazione di Clini)
Quando  Clini capì che la battaglia contro le politiche energetiche dell'UE ( il 20 20 20)  era persa decise di fare di necessità virtù e cominciò a offrire consulenze a comuni sul Patto dei Sindaci.
Dibattito sull'energia a Roma con
Alemanno e Pisapia










Ce lo ritrovammo fra le ruote anche a Roma, quando con Livio de Santoli stavamo scrivendo il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) della Capitale, che cercò di annacquare in ogni modo, senza riuscirci solo perchè io e Livio tenemmo duro. Io dovetti arrivare a minacciare Alemanno che se insisteva a dare retta a Clini, avrei informato Rifkin che avrebbe pubblicamente sconfessato il piano che Clini voleva imporre con il ricatto e la lusinga dei finanziamenti. Mi divenne chiaro in quella occasione come questo losco personaggio fosse uso a utilizzare i fondi (ingenti) a sua disposizione per garantirsi spazi di azione politica e di potere (oltre che vantaggi economici). Infatti la sua entrata a gamba tesa sul PAES di Roma fu un'azione parallela alla concessione di 1 milione di Euro a Roma Capitale per allestire un non meglio identificato "Osservatorio per i Cambiamenti Climatici" che più che altro sembrava essere una mangiatoia per la vecchia politica.
Loro ci cascarono, io e Livio no.
Tenemmo duro e alla fine a Bruxelles andò il piano elaborato dalla Sapienza e dal CETRI-TIRES.
Ma Dio mio, che faticaccia!

Del resto fu proprio Clini a far saltare il finanziamento per  i distributori di idrogeno in Puglia per i quali c'era un accordo di programma
 fra l'allora Ministro Pecoraro Scanio e la Regione Puglia.
Non appena Pecoraro fu sostituito dalla non ministra Prestigiacomo, Clini intervenne e fece "sparire i soldi" Non lo dico io. Lo  ammette candidamente lui stesso in questo video incalzato da Nicola Conenna, Presidente della Fondazione Università dell'Idrogeno

Distributore sperimentale di idrogeno e auto a idrogeno
della Universitàdell'Idrogeno in Puglia. Clini fece saltare
il progetto dei distributori negli aeroporti pugliesi, finanziato
dall'allora Ministro Pecoraro Scanio. Chissà perchè...


 https://www.youtube.com/watch?v=rSR-MdN37vQ

Guardate in questo video di due minuti la sua supponenza e la sua incompetenza, mentre Nicola Conenna lo asfalta con eleganza.
Purtroppo però i soldi dalla parte del manico ce li aveva lui e il progetto non si fece più.
Alla luce dei recenti sviluppi dobbiamo ammettere forse non riuscimmo a toccare le corde giuste perchè il finanziamento andasse in porto. Probabilmente piuttosto che chiedergli la sua opinione sui distributori, Nicola avrebbe dovuto chiedergli il numero del suo IBAN in Svizzera.
Abbiamo perso il finanziamento, ma  abbiamo ancora, integra, la faccia.
La stessa cosa non può dirsi di lui...

Mentre era ministro  e tutti lo lodavano per il suo misurato equilibrio scrissi più volte contro questo personaggio ambiguo e ipocrita  sul mio blog denunciando senza mezzi termini la sua incredibile faccia tosta come in questo articolo   dal titolo INCLINI AL RICATTO DELL'ILVA, in cui denunco le incredibili dichiarazioni che Clini rilasciò sull'ILVA minimizzando il disastroso impatto sulla salute dei Tarantini del criminale impianto siderurgico.

(http://angeloconsoli.blogspot.it/2012/08/inclini-al-ricatto-dellilva.html).

E prima ancora ero dovuto intervenire per correggere l'ipocrita tentativo di Clini di fermare il fotovotaico distribuito con la scusa di evitare il fotovoltaico nelle campagne, chiudendo la stalla a buoi già scappati

(http://angeloconsoli.blogspot.it/2012/02/pomodori-e-pannelli.html)

Si raccontano anche strane storie sulla inamovibilità di Clini come Direttore del Ministero dell'Ambiente, di rimozioni all'ultimo secondo da parte di ignote "manine" di norme che ne limitavano il potere  da decreti governativi.

Però oggi, di fronte al suo arresto, c'è solo una considerazione da fare. In Italia l'unica cosa che funziona in modo decente è la magistratura, che arriva sempre prima di una politica letargica e fossile, a colpire corruzione e malcostume, mentre i media non funzionano affatto. Una democrazia in cui l'arresto di un personaggio proveniente dal giurassico craxiano,  rotto a ogni malversazione di danaro pubblico, viene oscurato dai media nazionali, è una democrazia CLINIcamente morta...

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