venerdì 15 dicembre 2017

GLIFOSATO E MONSANTO: IL CANCRO E LA METASTASI

Faccio completamente mio questo articolo del CETRI che rivela dove si possa arrivare con la lobby aggressiva delle multinazionali della chimica. I più informati avevano già visto il film: Il Mondo secondo Monsanto. Adesso sappiamo anche che dopo quel film l'aggressività della multinazionale americana non è affatto diminuita. 

Glifosato: facciamo un po’ di chiarezza:

è di ieri la notizia che quattro medici rinomati, gli oncologi Annibale Biggeri,   Franco Merletti,  Benedetto Terracini e l’epidemiologo Paolo Vineis hanno scritto una lettera congiunta alla Senatrice Cattaneo per la sua presa di posizione a favore del Glifosato strombazzata con gran fragore mediatico da La Repubblica il primo dicembre scorso in un articolo intitolato “Gli equivoci sul glifosato“.  Sempre su Repubblica l’agro Ecologo Stefano Bocchi aveva confutato seriamente le affermazioni della Cattaneo su un piano rigorosamente scientifico (vedere: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/12/08/le-alternative-sostenibili-in-agricoltura45.html?ref=search )
La lettera dei medici mira invece a confutarle sul piano politico, specialmente in relazione alle affermazioni della Senatrice secondo cui la valutazione negativa  sul Glifosato da parte dello IARC (l’istituto per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità -OMS) sarebbero basate sul conflitto di interessi di alcuni membri dello IARC, (Mentre, sempre secondo la Senatrice, possiamo tranquillamente fidarci  l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma, e continuare a ingerire alimenti contenenti Glifosato.

Adesso, per capire i reali termini del contrasto fra i quattro medici e la nota senatrice bisogna tenere presente il contesto nel quale questa polemica è maturata.
GLIFOSATO: IL PROCESSO AUTORIZZATIVO.
In vista del rinnovo dell’autorizzazione sul mercato europeo del noto diserbante della Monsanto che ha giustificato e accelerato l’ingresso sul mercato americano di semi OGM resistenti alla sua azione) si sono espressi lo IARC (Istituto mondiale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con sede a Lione, che ha decretato sulla base delle evidenze scientifiche e del principio di precauzione la probabile cancerogenicità del glifosato, e subito dopo, in senso diametralmente opposto, la EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma che invece ha escluso tassativamente la cancerogenicità del Glifosato. Due alte autorità che si esprimono in modo diametralmente opposto sulla stessa sostanza: e qui , scusate, gatta ci cova.
MONSANTO: UNA IMPRESA RECIDIVA.
Ricordiamo che la Monsanto è assurta all’onore delle cronache mondiali dopo che Rifkin, nel suo libro del 1998, rivelò che la Monsanto aveva introdotto un nuovo modo di far lobby, passando dal tradizionale tentativo di influenzare il legislatore a quello più efficace di sostituirsi a lui con una spregiudicata politica di revolving doors (porte girevoli) per cui funzionari della Monsanto si facevano nominare da politici https://www.youtube.com/watch?v=KvJhGeeI9iU&list=PL06DD9BFD26D4C449
compiacenti nelle autorità decisionali dove prendevano decisioni favorevoli alla diffusione degli erbicidi o degli OGM prodotti dalla Monsanto per poi abbandonare le pubbliche istituzioni e ripercorrere la porta girevole in senso inverso andando a rioccupare posizioni dirigenziali in Monsanto. Su questo c’è un film bellissimo che vi prego di cercare in rete: “il mondo secondo Monsanto, il trailer lo potete vedere a questo link dove Rifkin parla al minuto 0:30 
LE RIVELAZIONI DEL GUARDIAN SULLA MONSANTO
Fedele alla sua strategia spregiudicata, anche in occasione della discussione in sede europea del rinnovo dell’autorizzazione al Glifosato, la Monsanto è riuscita a influenzare il processo decisionale sostituendosi al legislatore e influenzandolo pesantemente con una strategia da premio Nobel. Vista la malaparata dopo che lo IARC (ossia l’OMS) aveva preso posizione contro il Glifosato, la Monsanto è riuscita a scrivere materialmente la decisione dell’EFSA. Ci sono intere pagine copiate dal position paper della Monsanto nella decisione che dichiara innocuo e non cancerogeno il Glifosato. La rivelazione viene dal Guardian in un coraggiosissimo articolo dello scorso settembre (questo: https://www.theguardian.com/environment/2017/sep/15/eu-report-on-weedkiller-safety-copied-text-from-monsanto-study ) in cui il Guardian afferma che la decisione dell’EFSA che mirava a contro bilanciare quella sfavorevole dello IARC, è uno sfacciato copia e incolla.
Infatti il Guardian,  dopo aver confrontato uno studio “pro domo sua”  della Monsanto con la valutazione dell’EFSA che ha spianato la strada al rinnovo dell’autorizzazione europea per la sostanza erbicida più diffusa al mondo, scrive che «L’autorità europea per la sicurezza alimentare ha basato la raccomandazione su una relazione dell’UE (la relazione RAR o Renewal Assessment Report)  che copia e incolla analisi da uno studio Monsantopresentato per conto della Glyphosate Task Force, una lobby di imprese agrochimiche guidata proprio dal colosso statunitense».
L’EFSA ha ribadito che la l’affidabilità e la rilevanza di ogni ricerca sono state vagliate prima di emettere il parere. Ma decine di pagine del documento sono identiche a passaggi contenuti nella domanda di rinnovo presentata da Monsanto. Quel testo analizzava gli studi condotti sui legami tra il glifosato e la genotossicità, la cancerogenicità e il danno al sistema riproduttivo, tentando di smontarne le conclusioni. L’Agenzia europea, dal canto suo, sostiene che valutazione e opinione finale siano due cose separate: se quest’ultima spetta agli esperti dell’EFSA, la prima è prodotta da un organismo terzo, l’Istituto federale per la valutazione del rischio (BfR), con sede in Germania. Da quell’organo escono i documenti su cui l’EFSA basa le sue conclusioni.
Uno scaricabarile che non regge, e che secondo Greenpeace «mette in discussione l’intero processo di approvazione dei pesticidi nell’Unione. La maggior parte dei paragrafi che si occupano di riassumere le ricerche vagliate per l’opinione finale, infatti, sarebbero stati copiati parola per parola, modificando alcune parole utilizzate nell’inglese americano e cambiando la fonte di titoli e tabelle e alimentando il sospetto che i regolatori europei abbiano cercato di costruire la valutazione su una decisione già presa da altri e in questo caso dall’industria stessa» precisava il Guardian.
MISSIONE COMPIUTA: IL GLIFOSATO E’ RI AUTORIZZATO
Va precisato che, come indicato anche dalla lettera di medici citata all’inizio, anche il prestigioso quotidiano francese Le Monde aveva pubblicato uno dossier mirante a dimostrare il lavoro di disinformazione e di influenza della decisione europea sul Glifosato da parte della Monsanto (i Monsanto Papers, consultabili qui, http://www.lemonde.fr/planete/article/2017/10/04/monsanto-papers-desinformation-organisee-autour-du-glyphosate_5195771_3244.html )
Lo scoop del prestigioso quotidiano inglese e di quello francese, mettono in dubbio ancora una volta l’indipendenza delle istituzioni comunitarie preposte alla salvaguardia della salute umana, proprio negli ultimi due mesi decisivi per la decisione finale per la riautorizzazione del Glifosato, che infatti è puntualmente arrivata nonostante l’opinione contraria del Parlamento Europeo, tanto che l’Eurodeputato Dario Tamburrano aveva intitolato un suo articolo del maggio scorso “LE IMPRONTE DIGITALI DELLA MONSANTO NELL?AUTORIZZAZIONE UE AL GLIFOSATO  https://www.dariotamburrano.it/monsanto-efsa-ue-autorizzazione-glifosato/ ),
il 27 novembre scorso, per soli 5 anni rinnovabili per altri 5, quindi di fatto il Glifosato è stato autorizzato per altri dieci anni (per approfondimenti si veda questo articolo: https://www.teleambiente.it/glifosato-ue-autorizza-rinnovo/ ).
In altre parole: nel processo di approvazione per altri dieci anni del veleno della Monsanto, il Glifosato, la decisione dell’Unione Europea è stata presa sulla base di un rapporto della Autorità pubblica EFSA copiato di sana pianta dai documenti della Monsanto stessa! Un capolavoro!!! 
L’INTERVENTO DELLA SENATRICE CATTANEO
Ma c’è un ma… lo IARC, che non sono proprio gli ultimi peracottari sul pianeta, essendo l’agenzia ufficiale contro il cancro dell’organizzazione ONU per la salute (OMS), non sono affatto d’accordo e il mondo scientifico si presenta quantomeno spaccato in due sulla cancerogenicità del Glifosato.
E questo mette in discussione la credibilità della decisione di rinnovare l’autorizzazione al Glifosato.
E allora, dopo neanche una settimana vediamo comparire l’articolo della Senatrice Cattaneo, che quando c’è un OGM, un Glifosato o un’altra schifezza cancerogena da difendere, è sempre in prima fila per sostenere  le ragioni della “ricerca”, che in realtà celano quelle degli avvelenatori. Rimane ancora scolpita nella memoria la puntata di Presa Diretta dell’anno scorso in cui, intervistata dallo stesso Iacona, difese pancia a terra la possibilità di introdurre gli OGM nell’ambiente in nome della libertà di ricerca, ridicolizzato il principio di precauzione e facendo precipitare verticalmente la credibilità del programma che da allora non si è più riavuto: Qui una critica ragionata a quella trasmissione da parte del Deputato Mirko Busto, un ingegnere ambientale molto competente http://mirkobusto.net/omg-spot-presa-diretta/ ).
Ma l’interrogativo rimane. Perchè la Senatrice Cattaneo si spende senza pausa in favore del Glifosato, prima comparendo in una puntata di Matrix su Canale 5 in cui, in assenza di qualunque contraddittorio, insieme alla Cattaneao se la cantano e se la suonano Confagricoltura, Barilla e vari “ricercatori” pro Glifosato (la puntata per chi gli regge lo stomaco è visibile a questo link: http://www.video.mediaset.it/video/matrix/full/puntata-del-13-settembre_753040.html ), e poi approfittando della gentile ospitalità del Giornale La Repubblica?
A questo punto siamo nel regno delle ipotesi. La più probabile è che la lobby pro Glifosato, consapevole di averla fatta davvero grossa tanto da dover operare una forzatura inaudita anche per gli standard molto spregiudicati della Monsanto denunciati da Rifkin fin dal 1998 con la Commissione d’inchiesta al Congresso americano contro la Monsanto (si veda questo articolo https://www.washingtonpost.com/archive/business/1999/12/15/6-farmers-in-class-action-vs-monsanto/5930d4e7-cadd-4977-8eb5-4d3f2f27ce96/?utm_term=.5af760f8a58d ),  e soprattutto paventando nuove azioni giudiziari in tribunali nazionali come quelle che si prospettano contro l’EFSA e contro i loro corrispondenti tedeschi, l’agenzia BfR, intentate dalle organizzazioni ambientaliste  Global 2000 e Pesticide Action Network (PAN)  (per maggiori informazioni si veda http://www.rinnovabili.it/ambiente/tribunale-agenzie-glifosato-333/ ), si potrebbe essere autorizzati a pensare che sia si tratti di una controffensiva di immagine per screditare i propri avversari da parte dei sostenitori delle multinazionali della chimica e degli OGM,  che forse smear campaign” (= macchina del fango) orchestrata contro di loro dalla potentissima lobby della Monsanto. E’ una possibile chiave di lettura dello “strano” intervento a gamba tesa della Senatrice Cattaneo in una questione nella quale la Monsanto ha vinto comunque essendo riuscita ad ottenere il rinnovo del Glifosato in Europa.
cominciano a rendersi conto che  questa volta la loro spregiudicatezza li ha portati un po’ troppo lontano nella loro azione di influenza verso i decisori europei, incarnandosi in essi come una vera e propria cellula metastatica per ottenere il risultato voluto. Da qui nasce probabilmente la preoccupazione espressa  dai dottori Biggeri, Merletti, Terracini e Vineis il cui intervento a difesa della correttezza degli scienziati dello IARC che hanno ammonito contro i rischi di cancerogenità del Glifosato e contro di cui si è scatenata  quella che sembra a tutti gli effetti una “

Il problema dunque si sposta dalla salute dei consumatori alla salute della nostra democrazia. In altre parole a questo punto non sappiamo esattamente se e soprattutto quanto il Glifosato provochi il cancro,  ma è comunque chiaro che, cancro o non cancro, la Monsanto  sia ormai diventata una vera e propria metastasi della democrazia moderna.




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