Voi pensavate che non si poteva fare niente di peggio che regalare 7,5 miliardi di euro alle banche private con la scusa della ricapitalizzazione delle quote di Bankitalia vero? Vi sbagliavate. Si poteva, si poteva!
Per esempio condonando agli inquinatori industriali in Italia l'obbligo di pagare per le bonifiche in spregio al principio europeo "chi inquina paga" (il governo italiano si dimostra ancora una volta campione di ipocrisia invocando l'Europa a targhe alterne solo quando gli conviene (per esempio quando si tratta di giustificare la macelleria sociale imposta dalla lobby finanziaria mondiale) e infrangendone le regole quando esse toccano gli interessi degli amici degli amici.
Massimo De Rosa |
Federica Daga |
Se voti una porcata poi non vai alla conferenza stampa per denunciarlo. Se invece vai alla conferenza stampa per denunciare una porcata vuol dire che non l'hai votata. O se l'hai votata vuol dire che sei pentito e ti autodenunci per averla votata. Oppure non sei in pace con te stesso. Ecco il parlamentari di una finta sinistra che è entrata nel vortice inarrestabile del compromesso con la destra (o che forse è sempre stata compromessa con la destra in una specie di gioco delle parti che ha ingannato tutti fino all'irrompere sulla scena della politica del Movimento 5 Stelle
La porcata é semplice: il decreto Destinazione Italia, capovolge il suddetto principio sancito dai dei trattati europei da "chi inquina paga", a "chi inquina viene pagato", in un impeto da Robin Hood alla rovescia, come faceva "Superciuk", (l'indimenticabile eroe ubriacone del fumetto Alan Ford, che rubava ai poveri per dare ai ricchi).
Come?
Sono previsti dall'art.4 del Decreto e si chiamano "accordi di programma" con le aziende che hanno inquinato prima del 2007 (praticamente tutte!), accordi che pongono l'onere finanziario in massima parte sullo stato, miranti a Bonifiche o (notare la perfidia dell'articolo disgiuntivo) alla messa in sicurezza degli impianti con la conseguenza che gli accordi potranno anche limitarsi alla sola messa in sicurezza dei siti e non già alla vera bonifica.
Non si fissa neanche un limite di importo all’eventuale sostegno pubblico, né una percentuale massima sul valore complessivo dell’accordo di programma che potrebbe essere presa in carico dallo Stato. La parte residua a carico dell'inquinatore godrà pure del credito d’imposta!
Il tocco finale è nel comma 6 in cui si prevede addirittura un vero e proprio condono tombale, co-finanziato dagli italiani, per gli inquinatori poiché l’attuazione dell’accordo di programma “esclude per tali soggetti ogni altro obbligo di bonifica e riparazione ambientale e fa venir meno l’onere reale per tutti i fatti antecedenti all’accordo medesimo".
Ne consegue che il proprietario dell’area inquinata potrebbe vedersi pagare dallo Stato non solo integralmente gli oneri delle bonifiche ma addirittura gli investimenti per i nuovi impianti che saranno realizzati nei siti inquinati e che saranno automaticamente dichiarati di pubblica utilità (quindi anche inceneritori o una raffinerie!).
Una terrificante veduta dell'ILVA di Taranto |
Non vi è neanche un obiettivo di sostenibilità ambientale per le nuove attività necessarie per risollevare i siti inquinati, al contrario di quanto avviene in Francia e in Germania e perfino in Portogllo dove questi sito sono rinati divenendo ecomusei e aree turistiche di archeologia industriale. Posti meravigliosi come Taranto e Siracusa (Grandi città ellenistiche capitali di quella che fu la Magna Grecia) o la stessa Venezia, ancor oggi sedi di monumentali vestigia archeologiche
in grado di richiamare sul territorio milioni di turisti se opportunamente valorizzate insieme alla prelibata enogastronomia locale e alle bellezze naturali architettoniche e turistiche, sono state devastate da una politica dissennata che ha confuso il progresso per molti con il profitto per pochi, e adesso che i nodi vengono al pettine e che modello industriale entra in crisi per la sua stessa inefficienza (adesso che ormai con le stampanti tridimensionali i processi industriali si stanno efficientizzando e democratizzando, l'acciaio non lo vuole più nessuno se non i costruttori di oleodotti o gasdotti necessari a trasportare energia fossile, che serve a produrre l'acciao, in un cane che si morde selvaggiamente la coda!), e comincia a lasciare sul campo decine di migliaia di disoccupati e terreni devastati che bisognerebbe bonificare attingendo se necessario anche forzosamente ai profitti immoralmente accumulati dai "padroni del vapore", adesso dunque che i nodi del pagamento delle bonifiche e del risarcimento del territorio vengono al pettine, e i Riva / ENI /ENEL etc cominciano ad essere chiamati dalla magistratura a rispondere della loro criminalità
Bici realizzata con una stampante 3D per addizione e non sottrazione di materia. |
Il bagno, per coloro che a questo punto cominciano ad accusare conati di vomito, é come sempre in fondo a destra!
Superciuk invece sta benissimo, è vivo e lotta insieme a noi.
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