Mi
pare di sognare... leggo un'Ansa di pochi giorni fa in cui Alemanno,
a
commento della situazione smog/targhe alterne,
lamenta
l'accantonamento da parte della giunta Marino del Master Plan commissionato a Rifkin dalla sua
amministrazione. Non so se si tratti di
amnesia di comodo o ricostruzione in malafede da parte dell'ex
sindaco di Roma, ma se è vero che il sindaco Marino non ha fatto assolutamente nulla per riprendere il piano energetico elaborato da Rifkin per Roma e lo ha lasciato nel cassetto in cui dorme da quasi 5 anni, è anche vero che in quel cassetto, il piano di Rifkin ce lo aveva messo proprio lui, Alemanno, e ben due anni prima dell'avvento di Marino, e questo per delle ragioni ancora tutte da chiarire. Quindi questo improvviso risveglio con ricostruzione di comodo annessa di Alemanno è quantomeno sospetto. Con questo articolo vorrei ripristinare la verità storica violentata dalla ricostruzione di Alemanno.
Quindi procediamo con ordine.
I FATTI: questo il comunicato di Alemanno:
4 dicembre 2009 - Introduzione Workshop |
Rifkin ed io coordinammo, insieme a Livio de Santoli, il workshop iniziale per il master Plan di Roma dal 4 al 7 dicembre 2009, che si tenne nell'Arancera di San Sisto, sede dell'assessorato all'ambiente, assessore all'epoca De Lillo. L'incarico a Rifkin dunque risale al 2009 e non al 2011, come ricorda erroneamente Alemanno. Nel 2011 il Master Plan doveva già essere nella sua prima annata di realizzazione. Invece venne accantonato.
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Presentazione del Master Plan a Roma 10 maggio 2010 |
Il master Plan venne da noi elaborato per sei mesi e fu consegnato consegnato al Sindaco il 10 maggio 2010 con una conferenza stampa che si tenne in Campidoglio. Successivamente il dipartimento CITERA dell'Università La Sapienza, diretto da Livio de Santoli, veniva incaricato di predisporre il SEAP (Sustainable Energy Action Plan, o, in italiano, PAES - Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile) ed era ad orizzonte 2020, ossia l'anno di riferimento del Patto dei Sindaci. Si tenga presente che il SEAP/PAES, deve essere presentato entro un anno dalla firma del Patto dei sindaci, e per Roma il termine era aprile 2011, avendo Alemanno firmato il patto a aprile 2010.
Quindi il master Plan di Rifkin e il SEAP di Livio de Santoli sono due cose distinte ancorchè concatenate e hanno orizzonti temporali molto diversi. Il Master Plan firmato da Rifkin (ancora oggi scaricabile a questo link del sito del Comune di Roma;
http://comune.roma.it/wps/
Il SEAP/PAES, curato da una equipe coordinata da Livio de Santoli e da me fu presentato al Comune ad aprile 2011 con pieno rispetto della scadenza prevista e delle richieste della Commissione Europea e prevedeva interventi avanzatissimi come il car sharing elettrico, i distributori di idrogeno per linee sperimentali di autobus, l'illuminazione pubblica a basso consumo, l'efficientamento energetico delle case popolari e molto altro. Ma Alemanno aveva nel frattempo fatto richiedere ai suoi servizi una proroga, della quale non aveva avuto la cortesia di informarci, perchè aveva deciso di affidare il PAES a Corrado Clini, altra cosa di cui aveva "dimenticato" di informarci.
Il PAES elaborato da Clini era pieno di errori madornali, omissioni e soprattutto non teneva in nessun conto gli obiettivi ambiziosi del Master Plan di Rifkin. Io e Livio decidemmo di ritirare la nostra firma (e quella di Rifkin) dal PAES non riconoscendolo più come in linea con il Master Plan di Terza Rivoluzione Industriale della qual cosa io informai per iscritto Alemanno con una lettera nella quale esortavo il Sindaco a liberarsi dagli "elementi di disturbo e di ritardo" e gli ricordavo che " il Master Plan (che fissa l’obiettivo di una Roma Biosferica e post carbon), è stato definito dallo stesso Ballesteros nel video messaggio che hai postato sul tuo blog, “il più avanzato che sia stato finora individuato per una grande capitale mondiale, e che farebbe di Roma il faro dell’energia sostenibile e democratica nel mondo...”. E come sai, anche Jeremy ti accredita entusiasticamente come esempio di una nuova generazione politica che capisce la società dei network e vuole superare le obsolete categorie politiche ottocentesche ne “LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE”, e dedica un intero capitolo a “La Biosfera di Roma”."
Impaurito che Rifkin potesse sconfessarlo pubblicamente Alemanno fece marcia indietro e a Bruxelles fu mandato il nostro piano in linea con il master Plan di Rifkin e non quello di Clini.
In un articolo da me pubblicato a giugno 2014, commentando l'incriminazione di Clini, scrivevo: "Io dovetti arrivare a minacciare Alemanno che se insisteva a dare retta a Clini, avrei informato Rifkin che avrebbe pubblicamente sconfessato il piano che Clini voleva imporre con il ricatto e la lusinga dei finanziamenti. Mi divenne chiaro in quella occasione come questo losco personaggio fosse uso a utilizzare i fondi (ingenti) a sua disposizione per garantirsi spazi di azione politica e di potere (oltre che vantaggi economici). Infatti la sua entrata a gamba tesa sul PAES di Roma fu un'azione parallela alla concessione di 1 milione di Euro a Roma Capitale per allestire un non meglio identificato "Osservatorio per i Cambiamenti Climatici" che più che altro sembrava essere una mangiatoia per la vecchia politica." (http://angeloconsoli.blogspot.it/2014/06/democrazia-italiana-clinicamente-morta.html)
Non il Master Plan di Rifkin quindi fu presentato alla Commissione Europea, ma il SEAP/PAES di Livio de Santoli e non senza dover superare, come abbiamo visto, notevoli difficoltà.
Schermata del sito del Patto dei Sindaci che mostra il SEAP non ancora approvato |
Pedro Ballesteros, del Patto dei Sindaci, elogia il SEAP di Roma |
Io posso solo dire che ... e che il nostro SEAP fu giudicato uno dei migliori dal Direttore del Patto, Pedro Ballesteros,(come si può vedere a questo link https://www.youtube.com/watch?v=yxS5hht0BGA ) quindi, se l'amministrazione ci si fosse messa d'impegno sarebbe stato approvato molto rapidamente (a differenza di quello "alternativo" voluto da Clini che per fortuna costringemmo Alemanno a lasciar perdere e che, ripeto, conteneva approssimazioni e grossolani errori.
Il mio ultimo incontro con Alemanno ad Atreju 2012 |
(http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/03/15/news/nasce_il_manifesto_per_sostenibilit_polemica_e_il_master_plan_di_rifkin-31601356/)
Dunque di che sta parlando Alemanno e perchè critica Marino, quando il primo a mettere nel dimenticatoio il famoso piano di Rifkin è stato proprio lui e dal 2011?!?
Altra imprecisione: non è stato abbandonato nessun finanziamento europeo per il semplicissimo motivo che nessun finanziamento era stato ottenuto nè poteva esserlo, se prima il SEAP non veniva approvato. E' vero che io e Livio avevamo cominciato a negoziare un finanziamento nell'ambito del progetto E.L.E.N.A. con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) ma si tratta di uno sforzo che è stato vanificato dalla mandata approvazione del SEAP e non si è mai giunti alla concessione di un finanziamento. Questo lo spiegò perfettamente il funzionario della BEI che io e Livio ricevemmo all'Università per ben due volte, non solo a noi ma anche al sindaco Alemanno.
Non è bello millantare di aver ottenuto finanziamenti che invece non sono stati mai ottenuti, solo per mettere in cattiva luce chi è venuto dopo.
Ricapitolando:
1) Subito dopo aver lavorato come consigliere della Presidenza tedesca e della Merkel per introdurre
il 20 20 20 e le politiche europee di sostenibilità e transizione verso una energia rinnovabile di Terza Rivoluzione industriale, Jeremy Rifkin accettò l'invito di Alemanno ad elaborare un master Plan per decarbonizzare la biosfera di Roma.
2) Quel master Plan che prevedeva l’utilizzazione di tutte le risorse naturali di Roma giace abbandonato nei cassetti dell'amministrazione di Roma dal 2011 così come il piano iniziale di realizzazione del master Plan, il SEAP / PAES a orizzonte 2020 elaborato da me e Livio de Santoli con la sua eccellente squadra di giovani ricercatori dell’Università la Sapienza a Roma;
Il Master Plan di Rifkin per la biosfera di Roma |
4) il nostro piano che fu giudicato uno dei migliori dalla dirigenza del patto dei sindaci con un video messaggio che lo stesso Alemanno postò orgogliosamente sul suo blog;
5) dopo la presentazione del PAES a Bruxelles l'amministrazione capitolina se ne disinteressò completamente, sia sotto Alemanno (2011-2012-2013-) che sotto Marino (2013-2014-2015)
6) La mancata approvazione del PAES mette Roma nell'impossibilità di accedere ai finanziamenti europei per gli interventi che il PAES prevede... finanziamenti che permetterebbero interventi ad altissima intensità occupazionale e la creazione di circa 20.000 posti di lavoro stabili nelle imprese romane e nell'indotto.
7) in attesa di improbabili risvegli, è tutto un festival delle occasioni sprecate e non solo da parte di Marino troppo intento a svolazzare da una parte del mondo all'altra e a partecipare a cene di rappresentanza con improbabili ambasciatori del Viet-Nam, ma anche da parte di Alemanno, troppo intento a piazzare parenti, amici e ex camerati in tutti i posti possibili dell'amministrazione capitolina e delle sue partecipate.
8) Quest'ultimo oggi si sveglia e si ricorda che Rifkin aveva fatto il master Plan per Roma, ma è troppo tardi e non ha nessuna credibilità. Avrebbe potuto cambiare la città e ha scelto di piegarsi ai diktat delle lobby fossili probabilmente in cambio probabilmente di qualche finanziamento alla sua fondazione privata, e di qualche assunzione clientelare. Invece di ricercare visibilità a buon mercato intervenendo sul tema del giorno con plateali distorsioni della realtà e dei fatti storici e ricostruzioni di comodo e non veritiere, farebbe bene a rinchiudersi in un decoroso silenzio.
Un'ultima cosa.
La questione delle belle parole spese da Rifkin nei suoi riguardi nel libro La Terza Rivoluzione Industriale va contestualizzata e storicizzata. Quel libro è stato scritto fra il 2009 e il 2010, quando sembrava davvero che Alemanno avrebbe portato Roma nella terza Rivoluzione Industriale. Alemanno può solo sperare che Rifkin non decida di ritornare sull'argomento in uno dei suoi prossimi libri, perchè oggi, alla luce dell'esperienza negativa di cui sopra, gli accenti sarebbero molto diversi...
Allegato: lettera ad Alemanno del 12 dicembre 2011 /
Alla
cortese attenzione di Gianni Alemanno
Sindaco di Roma
Sindaco di Roma
E
p.c. Livio De Santoli
Direttore CITERA-Università La Sapienza
Direttore CITERA-Università La Sapienza
Riservata
e personale
Oggetto:
SEAP di Roma e PATTO DEI SINDACI: "dum
Roma consulitur, Saguntum expugnatur".
Caro
Gianni,
Come
avrai saputo, la conferenza climatica di Durban si è conclusa
con un fallimento: si è deciso di rimandare al 2015 la definizione
di un nuovo protocollo che entrerà in vigore nel 2020, mentre il
protocollo di Kyoto scade nel 2012!
Questo
se da un lato rende sempre più incerta la “geopolitica climatica”,
dall’altro apre spazi nuovi e insperati per il Patto dei Sindaci,
e all'interno del Patto, per quelle Città che, come Roma, hanno
programmato i loro SEAP secondo politiche biosferiche e post-carbon.
Questa
visione, tanto a lungo vituperata dagli alfieri della vecchia lobby
dell’energia, da oggi diventa il "carro dei vincitori" su
cui fanno a gara per salire perfino coloro che l’hanno
sdegnosamente bocciata "libro dei sogni", come ad esempio
Clini che in questa intervista al Sole 24 Ore si rende protagonista
di una spettacolare a virata a 180 gradi verso energia distribuita, e
Comuni
A
questo punto il SEAP di Roma, ispirato da Rifkin e validato da Carlin
Petrini, può diventare un riferimento ancora più importante sia
per i sindaci italiani, (per i quali Ballesteros propone la
realizzazione di un "club italiano del Patto dei Sindaci",
da organizzarsi a Roma quanto prima sotto la tua leadership), che per
gli stranieri, alla cui attenzione Ballesteros vuole portarlo come
dimostrazione di una concreta realizzazione della terza rivoluzione
industriale durante una apposita conferenza "Rifkin/Sindaci”
programmata per il marzo 2012 a Bruxelles. L’idea è quella di
creare un vero e proprio movimento dei Sindaci, sull’onda della
lettera sul patto di stabilità che abbiamo fatto circolare la
settimana scorsa e che dobbiamo continuare a far circolare in vista
della Presidenza Danese. Ma per fare tutto questo è necessario
definire innanzitutto una struttura di governance creando le
sinergie giuste ed eliminando gli elementi di disturbo e di ritardo!
A
tale riguardo vorrei dire che mentre a Bruxelles avevamo deciso di
definire al più presto una strategia attuativa del SEAP che ti aiuti
a confermarti saldamente alla testa del suddetto movimento dei
Sindaci, Livio mi informa che un primo incontro in tal senso
slitterebbe addirittura al 21 dicembre. Permettimi di insistere
perché questo incontro si tenga prima.
Quando
ci siamo incontrati all’Araceli ti ho riferito le mie
preoccupazioni, non ultima quella che i ritardi e gli intoppi causati
al SEAP ci rallentino e ostacolino nel percorso per il finanziamento
dell’assistenza tecnica sotto il programma E.L.E.N.A.
Caro
Gianni, non c’è più tempo da perdere: nella confusione generale
si profilano nuovi personaggi, con zero meriti ma forte senso dei
media. Non è un caso che Clini appena sbarcato da Durban abbia
scelto come teatro della sua improvvisa conversione all’energia
distribuita la convention di Firenze organizzata da un mediaticamente
iperattivo Renzi nell’ambito dell'UCLG – ( l'Unione dei Comuni e
dei Governi Locali).
Più tempo perdiamo, più
lasciamo aperti degli spazi a manovre diversive e confusioni, a cui
noi non abbiamo alcun interesse perché noi i “compiti a casa” li
abbiamo fatti e anche bene.
Permettimi di ricordare che il
Master Plan (che fissa l’obiettivo di una Roma
Biosferica e post carbon),
è stato definito dallo stesso Ballesteros nel video messaggio che
hai postato sul tuo blog, “il più avanzato che sia stato finora
individuato per una grande capitale mondiale, e che farebbe di Roma
il faro dell’energia sostenibile e democratica nel mondo anche in
chiave Olimpiadi 2020”. E come sai, anche Jeremy ti accredita
entusiasticamente come esempio di una nuova generazione politica che
capisce la società dei network e vuole superare le obsolete
categorie politiche ottocentesche ne “LA
TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE”,
e dedica un intero capitolo a “La
Biosfera di Roma”.
Io
sono a Roma tutta la settimana e rimango
a tua disposizione per avviare subito il lavoro di realizzazione e
mediatizzazione.
Ti saluto con sincera cordialità
Angelo
Consoli
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