venerdì 25 marzo 2011

Il vaso di Pandora




Giove sul far dell’aurora
fe’ dono di un vaso a Pandora
e le impose a duro muso
di tenerlo sempre chiuso,
altrimenti sarebbero a tutto tondo
fuoriusciti tutti i mali del mondo.
Ma Pandora, fanciulla curiosa,
non diede tanto peso alla cosa.
Aprì il vaso e il mondo totale
fu luogo deserto e inospitale.
Oggi il vaso è l’energia nucleare,
mostro che sconvolge terra e mare.
Diffonde nell’aria radiazioni,
principio e causa di distruzioni.
Migliaia di morti accadranno
e bimbi innocenti moriranno,
Per millenni, questo è certo,
il terreno toccato sarà un deserto.
Questo è il mondo del progresso
da insani nuclearisti promesso?
Decessi a milioni e desertificazioni
non previsti da loro farneticazioni
Pensate di domare il mondo
e invece ne preparate l’affondo.
Così volete governare nostra natura
senza senso del limite e della misura?
La vostra sicurezza proposta è risibile,
perché nella storia c’è l’imprevedibile.
Fermate delle discussioni le risse.
Una cosa è certa: l’Apocalisse.
Nel Governo il nucleare è una bandiera
da sventolare sempre da mane e sera.
Mentre il mostro divora il Giappone
e tutte le nazioni fanno riflessione,
la nostra ministra dell’ambiente,
che del nucleare non capisce niente,
con amici interessati ma ignoranti,
spavalda, impone”Andiamo avanti”
Che ti aspetti da Ministri senza scienza
se non improvvisazioni e demenza?
Ma Berlusca cautela ha raccomandato
dopo che i no contrari ha contato.
Non lo fa per la vita dei cittadini,
ma per non perdere potere e quattrini.
Povera gente onesta, sei spacciata,
cornuta, battuta e cacciata da casa.


Questa volta Pasquino ci aggiunge una perla di saggezza estratta nel vaso arcipelago degli aforismi della filosofia greca. Eraclito aveva detto:" Non ci si può bagnare due volte nelle acque del fiume. Tutto scorre" La mia speranza:" Non possiamo essere sporcati due volte nella m....di Berlusconi"

Pasquino 2011

giovedì 17 marzo 2011

Destatevi Italiani dal vostro torpore!


Pasquino non poteva stare silente in occasione dei 150 anni dell'Italia. Ecco come la celebra da par suo, ricordandoci che le smanie secessioniste della lega sono sole delle gran fanfaronate (illustrate con sarcasmo da questa immagine).
Buona lettura e buon 150simo a tutti


Le invasioni
L’Italia nella sua storia secolare
subì invasioni distruttive e amare.
La gente uccisa, il suolo occupato,
col ferro e col fuoco rovinato.
Longobardi, Vandali, Ostrogoti,
feroci, dominarono in tempi remoti.
Poi Franchi, Borboni e Bizantini
e Spagnoli in tempi più vicini.
Infine le barbare invasioni naziste
con la complicità delle bande fasciste.
Stupri di donne, impiccati cittadini
e non si risparmiarono i bambini.
Finché fu salvo l’onore della nazione
ad opera del popolo in piena ribellione.
Ora nuova invasione non dall’esterno,
si insinua strisciante dall’interno,
come cancro che colpisce corpo sano
che deperisce di certo piano piano.
Sono i barbari bovini della Lega,
a cui la storia dell’Italia non frega.
Inventano una patria virtuale
e la configurano nello Stivale.
Oltraggiano e sputano sul tricolore
e se parla Bossi vanno in calore.
Minacciosi promettono ribellioni
con fucili già pronti a milioni.
Ma invero è grande fanfaronata,
con sonora pernacchia sbugiardata.
Gridano forte” Roma ladrona”,
ma il loro intento è la poltrona.
Si insediano in Province e Regioni
e reclamo soldoni su soldoni
E anche se è denaro italiano,
sempre pronti a stendere la mano.
Se si suona l’inno nazionale,
un fico secco non gliene cale.
Disertano il luogo della riunione
ove si celebra la festa della nazione.
Oggi si fa avanti un giovane leghista
dal boss-padre messo in pista
per accaparrarsi pubblico denaro,
benché a scuola valutato somaro.
A me viene un grosso cruccio
nel vedere spavaldo questo ciuccio,
che bravi insegnanti hanno bocciato,
perché la minima cultura ha ignorato.
Cacciate dall’Italia tali bestioni
con i voti o infine con i forconi.
Inseguiteli di notte e di giorno,
perché nel Paese non facciano ritorno.


Destatevi Italiani dal vostro torpore:
è cittadino chi ha l’Italia nel cuore.
Amate il Paese che incanta e ammalia.
Il mio grido è “ Viva. viva l’Italia”.

Pasquino . 150 dall’Unità d’Italia

domenica 13 marzo 2011

In prigione in prigione!!!


Pasquino non poteva resistere all'impulso di commentare in rima la riforma "epocale" della giustizia, che il nostro premier ha voluto mettere al primo posto della sua iniziativa (e unico) e che sta conseguentemente bloccando l'agenda politica del paese che ben altri problemi dovrebbe affrontare (energia, disoccupazione, decrescita economica, ricerca, infrastrutture, etc). Altro che riforma "epocale". In prigione! Come suggerisce Bennato in una delle sue più belle canzoni:


“I reati non li ho commessi,
eppure ho subìto venti processi.
Ma ora per i giudici viene il bello:
ho in mano del manico il coltello.
Ora al Governo comando solo io,
nessun mi ferma, neanche Iddio.
Senza esitazione e senza paura
riformerò l’odiata Magistratura
e con i miei fedeli servi a rimorchio
metterò i giudici sotto torchio.”

(scoprite voi l’autore di questo delirio)

Per responsabilità il giudice pagherà,
se un grave errore commetterà.
E perciò nel processo sarà inibito
e darà ragione al ricco ben assistito.
Così” La legge per tutti è uguale”
sarà scritta falsa in ogni tribunale.
Il pubblico ministero sarà subordinato
non più alla legge ma al sultanato.
I grandi malfattori non più inquisiti,
mafiosi, ladri e faccendieri impuniti.
Tangentopoli sarà un ricordo sbiadito:
libero il bancarottiere e ogni bandito.
Però la giustizia conseguirà il suo fine
nel mettere in cella i ladri di galline.
L’obbligo dell’azione penale? Basta!
Priorità delle indagini sarà della Casta.
I giudici non saranno autogovernati
ma da un Corte pilotata indagati.
Più potere avrà il Ministro Alfano
che ha ideato l’epocale piano
di stravolgere la nostra Costituzione,
storico baluardo della nostra Nazione.


Pasquino, marzo 2011

martedì 1 marzo 2011

ER BER PAESE


E va bene, sarà anche un falso. Ma è un falso d'autore. Quindi è talmente surreale da diventare verosimile in quest'Italia dove il premier si tromba le minorenni a mazzetti e poi va a farsi applaudire ai raduni cattolici in difesa della famiglia tradizionale. C'è niente di più surreale? Allora ben venga questo apocrifo di Gioacchino Belli che con quattro pennellate descrive meglio di qualunque testo contemporaneo l'Italia all'epoca di Berlusconi.
E grazie a Pasquino per la segnalazione.

Mentre ch’er ber paese se sprofonna
tra frane, terremoti, innondazzioni,
mentre che so’ finiti li mijioni
per turà un deficì de la Madonna,

Mentre scole e musei cadono a pezzi
e l’atenei nun c’hanno più quadrini
pe’la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi,

Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so’ sempre più basse,

Una luce s’è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajianno
A noi ce salveranno le mignotte.