mercoledì 13 marzo 2019

Fridays for future: le opportunità e i rischi del Movimento di Greta.

Emerge in questi giorni in modo prorompente e sicuramente ben diretto mediaticamente, il movimento dei Fridays for Future, ispirato dalla ormai celeberrima Greta Turnberg, la ragazzina svedese che ha sconvolto il dibattito mondiale sul clima e le politiche ambientali. 
Questo movimento che è certamente nuovo e animato da grande freschezza ma anche difficile da orientare su obiettivi concreti, è visto con un certo sospetto da molti ambientalisti tradizionali (e anche di una certa età, diciamolo!) e dichiaro preliminarmente che io non sono fra questi.  Non mi sento minacciato nelle mie battaglie dall'emergere di nuovi compagni di strada nella lotta per proteggere la razza umana sul pianeta, ma piuttosto, ho molta paura del silenzio che ha circondato il dibattito ambientale e climatico a tutti i livelli, e anche dal sempre più diffuso e ben appoggiato  negazionismo climatico. Per cui ho accolto con una soddisfzione immensa l'improovvisa esplosione sulla scena mediatica internazionale di questa ragazzina terribile che va in giro a prendere a sberle i vecchi politici incapaci di rendersi conto che stanno segando il tamo su cui sono (e siamo tutti) seduti. 

martedì 5 marzo 2019

L'UNICA ILVA "ECOCOMPATIBILE" E' L'ILVA CHIUSA!

Ha fatto il giro del web l'immagine delle mamme di Taranto che vanno a chiudere l'ILVA. 
Ebbene si l'hanno proprio chiusa materialmente mettendo dei bei lucchetti al cancello di uscita del settore dirigenti. 

Ma per capire l'esasperazione dei genitori di Taranto bisogna fare qualche passo indietro.


Innanzitutto bisogna contestualizzare l'ILVA nel suo tessuto urbano: un vero e proprio stupro alla città. 

Da decenni è stato imposto ai tarantini di sopportare malattia e morte in nome della strategicità della siderurgia e dello stipendio di chi ci lavora. 
Immancabilmente gli industrialisti, i sindacati e il mondo confindustriale che sull'acciaio e le sue laute sovvenzioni pubbliche ci marciano, hanno risposto per anni a chi domandava la chiusura del "mostro" (come lo ha chiamato Federico nel suo commovente disegno prima di morire)  "si chiudiamo l'ILVA e poi veniamo a mangiare a casa tua..." dimenticando che l'ILVA è un carrozzone assistito ormai incapace di produrre utili ma solo perdite poi ripianate dallo Stato con i Decreti Salva ILVA, per cui, in realtà già mangiate a casa nostra cari "ILVISTI", perchè i vostri salari li paghiamo noi con i soldi delle tasse visto che l'ILVA non  in grado di stare sul  (famoso) mercato. 
Il disegno di Federico


Infatti il lavoro è in perdita per cui ogni anno da ben 11 anni è lo stato che deve intervenire per iniettare liquidità in una impresa che, più che strategica, a me pare in rianimazione. Sono ben 11 infatti i decreti salva ILVA costati una media di 1 miliardo di euro l'uno all'erario (altro che strategicità dell'acciaio!) che hanno permesso di tenere aperta l'ILVA a Taranto. E' molto interessante al riguardo lo studio condotto dalla Associazione Giustizia per Taranto, che rivela i costi reali sopportati dalla collettività per tenere aperto il "mostro" ILVA.

https://www.scribd.com/document/377124680/Piano-Taranto

Ma il dramma non è solo economico. Anzi è principalmente ambientale e sanitario. Le statistiche sono da brivido. 800 bambini morti negli ultimi 10 anni per malattie soprattutto polmonari e oncologiche e decine di migliaia di persone malate. L'ILVA ha trasformato Taranto in un immenso ospedale con annesso obitorio.

Questo è stato riconosciuto due settimane fa anche dalla

Corte Europea per i Diritti dell'UOMO (CEDU) di Strasburgo, che ha decretato che lo Stato Italiano autorizzando le emissioni dell'ILVA ha violato i diritti umani dei tarantini  


Lo Stato secondo la CEDU, non ha predisposto un quadro normativo ed amministrativo “idoneo a prevenire e ridurre gli effetti gravemente pregiudizievoli sulla vita e sulla salute dei residenti derivanti dal grave e persistente inquinamento prodotto dal complesso dell’Ilva, nonché, la violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare per aver tenuto − grazie ai ripetuti decreti c.d. “salva Ilva” − “l’impianto in funzione sotto la propria gestione a dispetto della normativa europea e delle decisioni della magistratura volte a sospendere l’attività del siderurgico e per aver omesso di informare la popolazione locale dei rischi derivanti dall’esposizione prolungata agli agenti inquinanti emessi dall’Ilva”.
Lina Ambrogi Melle
Il Governo italiano, consentendo all’Ilva di proseguire l’attività industriale, ha determinato la perdurante situazione di grave inquinamento delle aree limitrofe al siderurgico e subordinato la tutela della vita e della salute dei residenti ad asserite esigenze produttive.
Ma le iniziative dei cittadini non si sono fermate a Strasburgo, ma sono arrivate fino a Mattarella: Infatti è stato presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, con la richiesta di sospensiva, avverso il DPCM del 29 settembre 2017 che contiene il piano ambientale dell'Ilva. Gli stessi cittadini sempre per iniziativa della instancabile professoressa  Ambrogi Melle, avevano già presentato un atto di intervento «ad adiuvandum» nei giudizi promossi, dinanzi al Tar Puglia di Lecce, dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto, avverso lo stesso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, a cui hanno aderito anche Giustizia per Taranto, Peacelink e Fondo Antidiossina, .
Nel frattempo, bisogna saper che si sono inventati anche i Wind Days: infatti nei giorni in cui il vento tira da Nord spargendo sulla città polveri pericolose e di nuovo scuole chiuse al quartiere Tamburi, il più vicino all'Ilva.  il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ordina di chiudere le scuole per evitare di esporre i più piccoli a sostanze pericolose contenute nelle polveri sollevate dal vento. Questo è già successo un centinaio di volte dal 2016, e ormai sta esasperando i cittadini perchè blocca le loro vite!

Mercoledì 17 e giovedì 18 gennaio al Tamburi scuole chiuse e genitori arrabbiati. "E' la decima volta dall'inizio dell'anno scolastico che il diritto allo studio viene negato - scrive una mamma su Facebook - perché i bambini del Tamburi devono essere diversi da tutti gli altri?".
 

Nei giorni in cui il vento soffia da Nord, Nord-Ovest, oltre alle
limitazioni del traffico l'Asl suggerisce alcune prescrizioni per la tutela della salute, come tenere chiuse le finestre e limitare le attività all'aperto negli orari ritenuti più pericolosi, cioè tra le 12 e le 18. Suggerimenti indicati soprattutto per le fasce più a rischio, soggetti asmatici, cardiopatici, anziani e bambini, da proteggere, secondo Arpa e Asl che hanno elaborato il piano, non si può aprire le finestre, non si può andare a scuola, non si può giocare nei parchi, non si può neanche uscire di casa.

Insomma non volendo chiudere l'ILVA, si chiude TARANTO!



Eppure le cose sarebbero andate molto diversamente se fossero state seguite le prescrizioni della Commissione AIA
del 2007 voluta dall'allora Ministro Alfonso Pecoraro Scanio e presieduta dall'avvocato Maurizio Rizzo Striano e dal prof. Erasmo Venosi, che prevedeva la copertura e anche la pavimentazione dei parchi minerari, il divieto di utilizzo del petcoke perche' l'uso di questa sostanza al posto del carbone produce il benzo(a)pirene,
L'avvocato Maurizio Rizzo Striano

il monitoraggio in continuo della qualità dell'aria nelle cokerie, il divieto di discarica illegale ( la famosa Mater Gratiae)
e il contenimento delle emissioni in limiti talmente stringenti che l'ILVA per rispettarli avrebbe dovuto spendere più soldi di quanto guadagnava, e quindi avrebbe chiuso. Proprio per questo le lobby industriali fecero fiamme e fuoco contro questa AIA e contro i Ministro Pecoraro Scanio e tutto il governo Prodi.

Il fisico Erasmo Venosi
Che infatti cadde anche per questi "eccessi ambientalisti" (come venivano definiti in quel periodo le giuste posizioni di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini posti al centro dall'azione del Ministero di Pecoraro).
Dopo il ritorno al potere del centro destra di Berlusconi, (che invece di ambizioni ambientaliste non ne aveva alcuna,  tanto che tentò perfino di reintrodurre il nucleare e venne sonoramente sconfitto dal referendum del giugno 2011)  e dopo che si fu insediata al Ministero dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, uno dei primi atti della ministra berlusconiana fu l'annullamento dell'AIA del precedente Ministro (che non era ancora conclusa) e la richiesta di una nuova AIA (di comodo) a personaggi che poi sono stati inquisiti tanto che l'Espresso il 7 novembre 2008 vi ha dedicato un intero servizio intitolato "GIOCHI DI PRESTIGIACOMO" (vedere articolo in fine pagina).
in cui si afferma che la nuova Ministra riempì la Commissione AIA di pregiudicati e personaggi sotto inchiesta dai curriculum discutibilissimi e infarciti di rapporti con le lobby e che nel frattempo. 

Infatti (ci ricorda l'ESPRESSO) "21 membri della Commissione IPPC (Direttiva Europea per la prevenzione e il controllo integrati dell'inquinamento (Integrated Pollution Prevention and Control Directive), a suo tempo nominata da Prodi, e che in meno di un anno avevano chiuso 78 istruttorie, hanno fatto ricorso al TAR contro la loro estromissione decisa dal ministro Prestigiacomo. I membri dell'ex organismo azzerato erano tutti studiosi di chiara fama". 
Quest'AIA della Prestigiacomo non prevedeva nulla di tutto ciò ma prevedeva ancora prescrizioni ambientali che all'ILVA non piacevano, e che vennero progressivamente eliminate fino ad arrivare  all'attuale accordo ambientale che è stato predisposto da Calenda e che prevede perfino l'immunità penale per l'ILVA (il che renderebbe impossibile oggi inchieste come "Ambiente Svenduto" della Giudice Todisco).
Patrizia Todisco

In più, come se non bastasse, Calenda previde (e Di Maio ha scandalosamente confermato), oltre all'immunità penale anche una specie di immunità civile. 

In altre parole, l'accordo che aggiudicava ILVA alla Arcelor Mittal prevedeva che in caso di disaccordo sulle prescrizioni ambientali, invece di andare dal Giudice ordinario, ci si sarebbe affidati a un arbitrato, di un certo Maurizio  Onofrio, un professore torinese  
il consulente ILVA Maurizio Onofrio
che aveva condotto nel periodo compreso tra l’agosto 2013 e il febbraio 2015 una ricerca per l'ILVA sui picchi di diossine a Taranto, e aveva concluso che tutta la diossina di Taranto" non ha nulla a che vedere con l'ILVA ma che probabilmente è dovuta all'eccesso di traffico e di caldaie domestiche a carbone." 

Si legge infatti nel suo studio “si può affermare che quanto riscontrato in Tamburi è conseguenza di apporti di origine diversa da quelli riferibili all’area Ilva. Possibili sorgenti alternative pr spiegare i picchi di diossina possono essere i gas di scarico di veicoli diesel e la benzina verde, le caldaie industriali a combustibile liquido, gli inceneritori di rifiuti, oltre alla combustione di legno e caldaie a carbone”.
UN VERO SCANDALO!
(vedere in fine articolo per i link)
Tutto questo sarebbe passato sotto silenzio se l'ex direttore
Giorgio Assennatto
dell'ARPA Puglia, Giorgio Assennato, non avesse sollevato un putiferio a proposito della nomina a arbitro di Onofrio che conosceva bene perchè l'ARPA sotto la sua direzione, aveva scritto nel rapporto sulla diossina che "La concentrazione di diossine ha raggiunto livelli così elevati da essere confrontabile solo con materiali polverulenti contaminati in misura estremamente alta, quali le polveri di abbattimento dell’impianto di sinterizzazione dello stabilimento siderurgico” . 


Il caso è stato portato in parlamento dal deputato del PD Ubaldo Pagano e adesso indiscrezioni non confermate affermano che pare che Onofrio
Ubaldo Pagano
verrà rimosso essendo venuta alla luce la sua condizione di plateale conflitto di interessi.
E qui veniamo ai fatti dei giorni nostri. Mentre la Ministra per il SUD Barbara Lezzi definiva il mostruoso impianto "ecocompatibile" (che è uno sforzo semantico per non dover usare il termine  "ambientalizzazione" contro cui i grillini hanno
sparato a alzo zero quando peroravano la chiusura del sidrurgico), e il Sindaco di Taranto emetteva l'ennesima ordinanza Wind Days, di chiusura delle scuole e di divieto di circolazione all'aria aperta, la cittadinanza si mobilitava per ricordare i piccoli angeli che non ci sono più.



E così ieri, solo 3 giorni dopo che migliaia di persone hanno partecipato a una fiaccolata in memoria dei bambini di Taranto che non ci sono più, "uccisi" dall'ILVA, i genitori di Tamburi sono
insorti e al grido di "La chiudiamo noi l'ILVA!!!" e sono andati a compiere il plateale gesto dimostrativo della apposizione di un catenaccio al cancello dirigenti. 
Il loro gesto rappresenta plasticamente quello che i sostenitori della Terza Rivoluzione Industriale vanno dicendo da anni: l'ILVA rappresenta un modello industriale passato, superato finito e volerlo tenere in piedi a tutti i costi nell'interesse di pochissimi gruppi industriali è CRIMINALE. Ma chiudere l'ILVA non è solo un fatto di giustizia umana, ma anche di convenienza economica e progresso. Infatti non ha nessun senso spendere decine di miliardi per rendere "ecocompatibili" degli impianti atti a produrre acciaio, quando questo materiale serve principalmente per i gasdotti e l'industria fossile (peggio mi sento: una porcheria che giustifica un'altra porcheria!). La maggior parte delle auto, degli aerei, degli elettrodomestici e di tutto quello che negli anni 60/70 si faceva con l'acciaio oggi si fa con nuovi materiali (fibra di carbonio, bio polimeri, leghe conduttive, canapa etc) e nuovi processi (stampa 3D, manifattura additiva, processi digitali etc). L'ILVA è, come diceva il povero Federico, un mostro. 


E per essere più precisi, un dinosauro che non vuole estinguersi, anche se l'asteroide già illumina il suo campo visivo. Facciamo in modo che il dinosauro non faccia altre vittime prima di soccombere al progresso e inginocchiarsi al futuro. 
Uccidiamo il mostro, chiudiamo l'ILVA e lanciamo Taranto verso un futuro post carbon digitale, sharing, circolare. 

Questo ci dicono quei genitori di Taranto che mettono lucchetti alla gabbia del mostro! 

Che l'unica ILVA ... "ecocompatibile" è l'ILVA ... CHIUSA!


Ulteriori riferimenti:

SULLA PROTESTA CON CHIUSURA ILVA:
(vedi https://foto.quotidianodipuglia.it/taranto/ex_ilva_i_genitori_tarantini_chiudono_lo_stabilimento-4339416.html?idArticolo=4339407&_ga=2.86089880.106160412.1551781016-797464669.1551781015 )


https://www.studio100.it/vi-chiudiamo-gesto-simbolico-cittadini-del-rione-tamburi/

SU PRESTIGIACOMO:
http://espresso.repubblica.it/archivio/rubriche/2008/11/07/news/giochi-di-prestigiacomo-1.10766

SULL'ARBITRO GIOCATORE 
https://energiaoltre.it/ilva-arbitro-ambientale-e-un-giocatore-in-campo/?fbclid=IwAR3Vi8w1aHuDxyK-uH_IXIAI3e4HQ-8gwCRkiuLPPQcb9q5Nw4BQNJsrv3o

https://www.tarantobuonasera.it/news/cronaca/760701/larbitro-ambientale-e-la-perizia-pro-ilva-il-caso-in-parlamento
SULLA FIACCOLATA
http://www.inchiostroverde.it/2019/02/25/ex-ilva-a-taranto-una-fiaccolata-per-i-bambini-che-dovevano-vivere/

SULL'ILVA ECOCOMPATIBILE DELLA LEZZI
https://www.corriereditaranto.it/2019/03/02/ex-ilva-ministro-lezzi-pue-essere-ecocompatibile-toglieremo-immunita-penale/


SUL RICORSO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO

http://www.inchiostroverde.it/2019/01/24/ex-ilva-ambrogi-melle-sentenza-cedu-accerta-le-violazioni-dei-diritti-fondamentali-alla-vita-ed-alla-salute/

https://www.radioradicale.it/scheda/563893/caso-ilva-la-sentenza-della-corte-europea-dei-diritti-delluomo?fbclid=IwAR0vuZamN1yROW0tzQADy0nfn3XWquP1GakZNhGEvxpWruSmAApoMpd8Qak

SUI WIND DAYS
https://bari.repubblica.it/cronaca/2018/01/17/news/taranto_wind_day_chiusura_scuole-186657949/