lunedì 21 dicembre 2015

BANCA ETRURIA: PIU' CHE UNA BANCA UNA FAMIGLIA!

Renzi eccelle in due specialità:
1) Appropriarsi del lavoro degli altri
2) Capovolgere la realtà.
Lo abbiamo già visto plasticamente quando si presentò all'ONU per parlare di rinnovabili come un campione della lotta al cambiamento climatico mentre i suoi scagnozzi affossavano le rinnovabili con la burocrazia, la tassazione e lo spalma incentivi e invece mettevano le energie fossili in corsia preferenziale favorendo, trivellazioni, gasdotti e inceneritori con lo "sblocca Italia" e Greenpeace gli dedicava flash-mob e stunt spericolati.


Ma è sul caso Boschi che Renzi ha dato il meglio di se mostrando queste sue due abilità combinate fra di loro in tutto il loro fulgore.

Infatti, si presenta come il rigoroso salvatore della patria e dei risparmiatori, l'integerrimo presidente del Consiglio che non guarda in faccia nessuno, nemmeno il papà della sua "Ministra", facendolo multare per omesse dichiarazioni agli organi di vigilanza e mancati controlli nella gestione del credito (appropriandosi così di una attività effettuata dalla Banca d'Italia e non certo dal governo), ma omette di dire che invece il suo governo ha salvato il papà della Boschi dall'azione di responsabilità dei creditori dell'istituto bancario con un apposito emendamento nel decreto di trasposizione della direttiva europea sulle risoluzioni bancarie. Nessun contraddittorio, nessuna contestazione di queste macroscopiche contraddizioni e menzogne nel grande circo Barnum dell'Informazione inginocchiata a reti unificate e così si può tranquillizzare l'elettorato progressiv-repubblichista che ha nostalgia di Berlinguer e intanto vota Renzi perchè "sta facendo le riforme". Nessuno salvo Marco Travaglio, uno dei pochi giornalisti italiani che hanno la capacità analitica di scoprire la verità nel mare di informazioni bugiarde e avvelenate messe in circolazione da uffici stampa profumatamente pagati, e che hanno anche io coraggio di pubblicare i risultati delle loro analisi. Una delle cose più agghiaccianti che non bisognerebbe far passare sotto silenzio è che il procuratore di Arezzo che sta dirigendo le indagini su Banca Etruria e che ne ha inquisito tutto il vertice salvo (guarda caso) il vice Presidente Pierluigi Boschi, è titolare di un ricco contratto di consulenza con Palazzo Chigi (nooo ma cosa mi dici mai!!!) E' quindi con grande gratitudine verso uno dei pochi giornalisti italiani con la schiena driotta che copio e incollo in barba alle regole del copyright, il suo ultimo articolo intitolato:

"IL PAESE DELLE MERAVIGLIE DI MARIA ETRURIA BOSCHI”
di Marco Travaglio


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(il Fatto Quotidiano) – Scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di oggi 19 dicembre 2015: “Dobbiamo tante scuse a Maria Etruria Boschi. Vittime della cultura del sospetto, avevamo ipotizzato un suo conflitto d’interessi nella storiaccia della Banca del Buco. Poi l’abbiamo sentita alla Camera e ogni dubbio è svanito. Ci ha convinti. Se lo dice lei, osservatrice super partes, se lo conferma il suo amico premier e se lo ribadiscono i deputati della maggioranza che devono guadagnarsi la ricandidatura, allora è vero: nessun conflitto d’interessi. Alla luce della sua impeccabile ricostruzione e di testimonianze di prima mano, la storia di Banca Etruria e dei tre decreti salva-banche va riscritta così.”

“4.5.2013. L’assemblea dei soci di Etruria, sull’orlo del crac, nomina vicepresidente Pier Luigi Boschi, membro del Cda dal 2011 e incidentalmente padre di Maria Elena, casualmente promossa due mesi prima ministra delle Riforme e dei Rapporti col Parlamento. Lei, azionista della banca come tutta la famiglia, è pazza di gioia: “Bravo papà, era ora che si accorgessero di quanto sei bravo. Temevo che la mia nomina a ministro ti stroncasse la carriera, invece la tua bravura ha vinto su tutto. Malgrado io sia ministra, ti han promosso lo stesso: sei un fuoriclasse”. Infatti il nuovo vertice, in un anno, riesce a depauperare il patrimonio sociale per 5 miliardi.”

“1.11.2014. Anche Bankitalia si accorge di quant’è bravo Pier Luigi e appioppa una multa di 2,5 milioni a tutto il vertice di Etruria (144 mila euro a lui) per “violazione delle disposizioni sulla governance”, “carenze nell’organizzazione e nei controlli interni”, “carenze nella gestione e nel controllo del credito”, “carenze nei controlli”, “violazioni in materia di trasparenza”, “omesse e inesatte segnalazioni agli organi di vigilanza” – continua Marco Travaglio nel suo l’editoriale dal titolo “Morto un Gelli se ne fa un altro” -. Ma è tutta invidia, infatti lui resta al suo posto finché Bankitalia impone al governo di commissariare Etruria. Il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, indaga per falso in bilancio e altri reati sugli ultimi Cda, dove sedeva papà Boschi, che però è uno dei pochi a non venire indagato.”

“20.1.2015. Il governo Renzi, a Borse chiuse per evitare speculazioni, annuncia un decreto per trasformare le banche popolari in Spa. Tra queste c’è Etruria, che Bankitalia ha già dato per morta. Ma ora pare risorta e i risparmiatori, anziché fuggire a gambe levate, tornano a fidarsi. Nei giorni precedenti però qualcuno se l’è cantata, infatti c’è la corsa ad acquistare titoli di popolari, specie di Etruria.” (…)

Articolo intero su Il Fatto Quotidiano in edicola oggi

(Articolo intero su dagospia.com) – Dobbiamo tante scuse a Maria Etruria Boschi. Vittime della cultura del sospetto, avevamo ipotizzato un suo conflitto d’ interessi nella storiaccia della Banca del Buco. Poi l’ abbiamo sentita alla Camera e ogni dubbio è svanito. Ci ha convinti. Se lo dice lei, osservatrice super partes, se lo conferma il suo amico premier e se lo ribadiscono i deputati della maggioranza che devono guadagnarsi la ricandidatura, allora è vero: nessun conflitto d’ interessi.

Alla luce della sua impeccabile ricostruzione e di testimonianze di prima mano, la storia di Banca Etruria e dei tre decreti salva-banche va riscritta così.

4.5.2014. L’ assemblea dei soci di Etruria, sull’ orlo del crac, nomina vicepresidente Pier Luigi Boschi, membro del Cda dal 2011 e incidentalmente padre di Maria Elena, casualmente promossa due mesi prima ministra delle Riforme e dei Rapporti col Parlamento. Lei, azionista della banca come tutta la famiglia, è pazza di gioia: “Bravo papà, era ora che si accorgessero di quanto sei bravo. Temevo che la mia nomina a ministro ti stroncasse la carriera, invece la tua bravura ha vinto su tutto. Malgrado io sia ministra, ti han promosso lo stesso: sei un fuoriclasse”. Infatti il nuovo vertice, in un anno, riesce a depauperare il patrimonio sociale per 5 miliardi.

1.11.2014. Anche Bankitalia si accorge di quant’ è bravo Pier Luigi e appioppa una multa di 2,5 milioni a tutto il vertice di Etruria (144 mila euro a lui) per “violazione delle disposizioni sulla governance”, “carenze nell’ organizzazione e nei controlli interni”, “carenze nella gestione e nel controllo del credito”, “carenze nei controlli”, “violazioni in materia di trasparenza”, “omesse e inesatte segnalazioni agli organi di vigilanza”.

Ma è tutta invidia, infatti lui resta al suo posto finché Bankitalia impone al governo di commissariare Etruria. Il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, indaga per falso in bilancio e altri reati sugli ultimi Cda, dove sedeva papà Boschi, che però è uno dei pochi a non venire indagato.

20.1.2015. Il governo Renzi, a Borse chiuse per evitare speculazioni, annuncia un decreto per trasformare le banche popolari in Spa. Tra queste c’ è Etruria, che Bankitalia ha già dato per morta. Ma ora pare risorta e i risparmiatori, anziché fuggire a gambe levate, tornano a fidarsi. Nei giorni precedenti però qualcuno se l’ è cantata, infatti c’ è la corsa ad acquistare titoli di popolari, specie di Etruria.

La Boschi, sospettata di aver preso parte al Cdm in conflitto d’ interessi, dice che il verbale è un segreto di Stato, poi però lo viola e giura che non c’ era: sarebbe stato conflitto d’ interessi e poi era in Senato. Lì nessuno l’ ha vista, ma si sa come sono le sante: ubique e, volendo, invisibili.

10.9.2015. Il Cdm approva lo schema del decreto che recepisce la direttiva europea sulle risoluzioni bancarie (bail-in). Riguarda anche Etruria. La Boschi è angosciata: “Mi si nota di più se vado o se non vado? Ma dai, ce lo chiede l’ Europa, che problema c’ è”. E va, come ad altre due riunioni preparatorie (tanto il verbale è segreto, no?). Non sa, la Vispa Teresa, che il diavolo è in agguato: mentre lei invia un sms con le emoticon, una mano furtiva aggiunge all’ art. 35 sei paroline (“nonché dell’ azione del creditore sociale”) che modificano il testo unico bancario sugli istituti commissariati e impediscono ai creditori sociali di chiedere i danni agli ex manager. Incluso papà. Lei non s’ accorge di nulla, glielo fanno sotto il naso: sennò sai come si metterebbe a strillare, allergica com’ è ai conflitti d’ interessi.

5.10.2015. La Boschi invia al presidente del Senato il decreto con dentro il salva-papà infilato a sua insaputa.

31.10.2015. La nota giureconsulta (sta riformando la Costituzione) partecipa ad Arezzo al convegno “Legalità e sviluppo”. Sul palco c’ è un pm, tal Roberto Rossi, e lei si arrovella: “Mi pare di averlo già visto da qualche parte, ma dove? Ah, la memoria!”.

16.11.2015. Nuovo Cdm sul salva-banche. La Boschi non c’ è, né del resto potrebbe accorgersi del codicillo salva-papà. Mica può cogliere certe sottigliezze: è solo laureata in Legge.

22.11.2015. Il Cdm vara il decreto. La Boschi fa sapere che non c’ è (qui il segreto sul verbale non vale). All’ uscita alcuni colleghi l’ avvicinano per spiegarle tutto. Ma lei si tappa le orecchie: “Non voglio sapere né sentire, sarebbe conflitto d’ interessi!”.

Poi uno, sempre a tradimento, butta lì che i conti in banca e le case di papà sono salvi: i creditori sociali non possono più aggredirli, a meno che non lo faccia il commissario scelto da Bankitalia e nominato dal suo governo. Lei spalanca gli occhioni colmi di lacrime: “Davvero avete fatto questo per me? Grazie, ragazzi, che pensiero gentile, non dovevate! Anche a nome di papà. Però per Natale non voglio più nulla, eh? Meno male che mi sono astenuta, se no era conflitto d’ interessi.L’ ho scampata bella!”.

16.12.2015. Il Fatto rivela che il pm Rossi è consulente della Presidenza del Consiglio dai tempi di Letta, confermato dal governo Renzi, e ogni tanto gironzola per Palazzo Chigi dove ha l’ ufficio anche la Boschi. Figurarsi lo stupore della ministra: “Ecco chi era il pm del convegno! Lo dicevo che quella faccia non mi era nuova! Brrr che paura, è quello che indaga sulla banca di papà! A saperlo prima, mi sarei astenuta pure dal convegno! Fortuna che non sono fisionomista, sennò era conflitto d’ interessi! Matteo, quel Rossi è troppo bravo: lo confermiamo anche per l’ anno prossimo?”.

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Io posso solo aggiungere e che un altro grande Toscano, da lassù, guarda e sorride compiaciuto facendo l'occhiolino al suo migliore allievo. Il suo nome è Licio Gelli, e la politica italiana da trent'anni e più si sforza di realizzare il suo sogno, identificato da un codice alfanumerico preciso: P2 !
Licio Gelli (recentemente scomparso), e Matteo Renzi, 

venerdì 18 dicembre 2015

Le poesie di Natale della scolaretta Maria Elena.

Allora, ricapitoliamo.
Renzi prende il potere a dicembre 2014 con un mezzo golpe senza essere stato votato da nessuno spodestando il suo compagno di partito Enrico Letta (dopo averlo appena esortato a "stare sereno", e dopo aver appena affermato che mai sarebbe andato al governo senza essere eletto) con la complicità di Napolitano, ma per volontà di qualche burattinaio occulto che evidentemente ha interesse a smantellare la Costituzione repubblicana.
Per il delicatissimo compito di manomettere la Carta scritta da padri costituenti del calibro di Piero Calamandrei, Lelio Basso, Umberto Terracini, Alcide De Gasperi, Benedetto Croce, Luigi Einaudi, Giorgio La Pira, Arturo Labriola, il pinocchio di Rignano sceglie (per ragioni oscure o forse fin troppo chiare...) una mediocre avvocaticchia di provincia, belloccia ma totalmente inadeguata a tale ruolo, Maria Elena Boschi (detta la Giaguara).
Lei comincia a fare il suo lavoro di macelleria costituzionale leggendo discorsetti insulsi scritti da ghost writers ancora più inadeguati di lei con il tono cantilenante della bambina di sei anni che recita la poesia di Natale (il discorso che ha fatto oggi da questo punto di vista era particolarmente penoso, contraddittorio e svogliato). La Costituzione "più bella del mondo" viene massacrata (e con essa la democrazia, oltre che l'ambiente, la sanità, la scuola, i diritti del lavoro, la giustizia, la sicurezza) a tappe forzate con l'accordo di Berlusconi per interposti Alfano e Verdini per non ricevere il conseguente contraccolpo di immagine negativo, hai visto mai che Renzi andasse sotto e dovesse dimettersi con il rischio di nuove elezioni con Forza Italia al 5% e il M5S al ballottaggio.
Finito di massacrare la Costituzione, mentre la macchina da guerra mediatica renziana si apprestava a sparare a palle incatenate contro i sostenitori del NO al referendum costituzionale che si deve svolgere necessariamente entro l'anno, scoppia il caso delle banche fallite fra cui Banca Etruria il cui vice presidente è guarda caso il padre della suadente massacratrice costituzionale.
C'è da meravigliarsi se dopo aver indisposto, indispettito e insolentito mezzo parlamento e tre quarti di elettorato, adesso la Boschi si trovi al centro di violentissime e motivatissime polemiche?
Viene spontaneo pensare; ma se devi far fare un lavoro sporco non puoi affidarlo qualcuno/a che sia al di sopra di ogni sospetto e polemica e non abbia un padre che ha venduto obbligazioni-carta straccia a migliaia di pensionati mettendoli sul lastrico?
E a fronte delle risorse che mancano invece di pensare a mancette elettorali per i neo diciottenni non sarebbe il caso di impiegare quei fondi per tamponare le perdite di incolpevoli obbligazionisti-pensionati, incautamente bollati come speculatori finanziari (ma come ti permetti?!?!?) ?
Se io fossi il grande burattinaio che aveva voluto mettere in sella Renzi oggi mi strapperei i capelli per la disperazione di fronte a tanta goffa incompetenza e starei pensando seriamente a disfarmene non appena si profilasse all'orizzonte un valido sostituto. 
E se Renzi è ancora vivo, in realtà, non è certo per le manifestazioni propagandistiche stile Leoporca, o per sondaggi affidabili quanto una banconota da 37 euro, ma probabilmente solo perchè Il grande burattinaio che fa e disfa governi da cinque o sei anni a questa parte, non ha ancora trovato quello che restituirà la pugnalata alla schiena che Renzi diede a Letta.

Per vedere la "Giaguara" all'opera mentre legge il compitino di Natale, vedere questo link: https://www.youtube.com/watch?v=6YLt6kp8sDs

domenica 6 dicembre 2015

Shadow Art o Redemption Art? Il paradosso della redenzione della materia grazie al regno delle ombre.

Trasformare i rifiuti solidi urbani in creature di ombra... Un esperimento che genera una estatica alchimia creativa in chi guarda ma anche e soprattutto (presumo) in chi lo compie.  

Si sta diffondendo la consuetudine di utilizzare "rifiuti" (d'ora in poi non mi vedrete mai più utilizzare questa parola senza virgolette in omaggio al principio secondo cui i rifiuti non esistono)  per realizzare installazioni che a prima vista non significano nulla ma come si spengono le luci e i fari proiettano la loro luce attraverso l'installazione l'ombra proiettata alle sue spalle improvvisamente prende una nuova e inaspettata vita trasformandosi in personaggi riconoscibili e dai contorni perfettamente definiti.

Qualcuno può chiamarla arte povera, ma si sbaglia. E' anzi la più sublime forma di ricchezza che che l'arte possa assumere, diventando ricca, però di una ricchezza immateriale, che prescinde dalla qualità della materia e invece valorizza unicamente il genio umano e la creatività artistica. 

In un corto circuito relazionale e filosofico improvvisamente ci rendiamo conto che nell'Universo tutto può funzionare anche al contrario.


L'azione creativa comporta implicitamente una trasmutazione che mira a nobilitare la materia informe eleggendola a strumento di comunicazione artistica. Se questa materia poi è sottratta alla spazzatura, il processo comporta una purificazione e riformazione che riabilita la materia condannata  a morte nobilitandola e sottraendola al destino immeritato della discarica. 

Il processo di produzione industriale comporta la trasformazione della materia anonima in un oggetto funzionale tramite la trasfusione di energia che la fa uscire dall'uniformità molecolare per farne bottiglie, imballaggi, posate o utensili, oggetti utili alla vita dell'uomo.
In una circolarità finalmente riscoperta si passa dall'usa e getta all'usa e riusa, dove quel "riusa" comporta un processo creativo non meno importante di quello che genera il prodotto inizialmente.

In questa immaginifica redenzione simbolica della materia, due artisti britannici (Tim Noble e Sue Webster) si sono distinti,  ingegnandosi a ridefinire il ruolo della materia resuscitandola a nuova vita grazie  alla sua ombra. 

E qui è il paradosso: quel "regno delle ombre" che evoca morte tenebre e  disperazione qui invece diventa sorgente di vita arte e meraviglia. Alla luce di queste considerazioni, diventa evidente come sia riduttivo chiamarla, come purtroppo fanno ormai quasi tutti "Shadow Art". meglio sarebbe fare riferimento a concetti meno oscuri e tenebrosi, chiamandola ad esempio... "resurrection art" perchè
l'uso sapiente dell'antinomia oscurità/luce riporta in vita la materia grazie alla sua ombra.
Gli artisti dell'ombra (ma allaluce delle mie precedenti considerazioni sarebbe più giusto definirli  "artisti della resurrezione"), costruiscono installazioni tramite una eclettica gamma di oggetti riuniti infine in forme apparentemente prive di senso fino a che un raggio di luce non ne rivela insospettabili forme familiari assolutamente insospettabili in quello che a prima vista sembrava solo un mucchio di spazzatura.

La luce diventa aspetto fondamentale di questo spettacolo transumante. 

La sua intensità accarezza l'installazione e l'accompagna ad esplodere con precisione agopunturale nella immagine ricercata.   La pulsione creativa verso la generazione dell'emozione nell'animo umano è indipendente dalla qualità della materia che si utilizza. L'emozione scaturisce dalla capacità dell'artista di "vedere" l'oggetto associando la sua forma a lla proiezione della sua ombra in una dissociazione estetica fra la seconda e la terza dimensione.
La materia originale si riforma in una proiezione di se stessa che si rivela alla vista  e ai sensi dell'essere umano attraverso la visione sensitiva di artisti eletti capaci di anticipare il risultato del gioco fra luce e tenebre su quella materia.

E in definitiva, non è forse questa la più sublime dimostrazione che l'arte, ancorchè qualcuno osi ancora negarlo, mantiene un rapporto molto stretto con la magia.

E se le creazioni di Nobel e Webster mantengono un lato inquietante e macabro, non così per la "Resurrection Art" dell'artista catalana Dora Prhen, che

Jimi by Dora Prehen
per le sue  ombre vitali usa le forme dei giocattoli rotti e dismessi in perfetta sintonia ideale con lo spirito di Second Life Kids e il correlato riciclo creativo del giocattolo che in Italia trova eccellente espressione nel lavoro della cooperativa T-Riciclo e del consorzio di eco artigiani romani che espongono le loro opere a Eataly Roma nello spazio dedicato al consorzio da loro formato R(h)ome Made.













Dora Prehn





















Per maggiori informazioni sul riciclo creativo della Cooperativa T-Riciclo si veda questo link: http://cetri-tires.org/press/2015/con-latelier-di-riciclo-creativo-del-giocattoolo-rhome-made-a-eataly-roma-domenica-prossima-la-materia-rinasce-nel-segno-delleconomia-circolare/