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"IL DUO CAPACITY MARKET" |
Un regalo del governo che toglie ai cittadini per dare ai petrolieri nonostante l'emergenza Coronavirus
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Ci
avevano già provato.
I petrolieri ci avevano già provato a farsi
pagare i loro sciagurati investimenti ormai irrecuperabili nelle
centrali fossili dallo Stato e dai consumatori.
Ma
non ci erano riusciti.
Almeno
non nelle forme e le dimensioni in cui ci sono riusciti oggi.
Quello
che non hanno ottenuto da Monti e Passera, lo hanno ottenuto da Conte
e Di Maio. E oggi Conte e Patuanelli non hanno il coraggio di
ritirare questo assurdo regalo nemmeno davanti alla tragica emergenza
del Coronavirus.
Uno
dei più grandi paradossi della politica moderna!
L'ORIGINE
DEL PROBLEMA
Nel
2012 al governo c'era Monti.
Si
chiamava “capacity
payment”
e
non “capacity
market”
ma
aldilà delle sottigliezze lessicali, la sostanza era la
stessa: regalare
soldi ai petrolieri e ai gasisti per
rimborsarli per i loro investimenti sbagliati negli impianti fossili,
togliendoli
dalle tasche di chi paga le bollette elettriche e cioè dai
consumatori.
Il
provvedimento veniva introdotto con il decreto Cresci
Italia per
(così dicevano) remunerare i
“servizi di flessibilità” delle centrali
termoelettriche.
Era in
realtà "meccanismo
truffa" per
regalare soldi ai produttori
di energia fossile.(1)
Vediamo meglio come.
Innanzitutto
bisogna capire il contesto economico energetico dell'epoca. Cosa era
successo in quegli anni? Era successo che dopo decenni di dominio
assoluto e incontrastato dell'energia fossile sul mercato elettrico,
cominciava ad affacciarsi su
grande scala l'energia rinnovabile, quella che non ha costi marginali
perchè la fornitura di petrolio o gas si paga, quella di sole
no.
IL
"SORPASSO" DELLE RINNOVABILI SULLE FOSSILI
Cominciava
così a prendere piede un fenomeno descritto dagli esperti mondiali
di energia come "smart energy delta", che consiste
nel crollo del prezzo livellato dell'energia (LCOE o Levelized Cost
of Energy, (2) delle energie di origine solare e nel contestuale e
simultaneo aumento dell'LCOE delle energie fossili. Insomma una
specie di sorpasso all'indietro del prezzo comparato dell'energia da
parte delle fonti pulite su quelle sporche che le rende convenienti
non solo sul piano ecologico, ambientale e climatico ma anche su
quello economico.
A
fronte di questo fenomeno, i più avveduti analisti finanziari
avevano cominciato a consigliare strategie di Fossil Divest (3) per uscire
da investimenti nei fossili e invece impegnarsi verso quelli per le
rinnovabili, si badi bene, non
per
puro spirito ambientalistico, ma semplicemente perché le fossili
erano diventate anti economiche, punto.
Ma
a fronte di questi saggi consigli, la maggior parte dei monopoli
energetici ha preferito continuare a investire in impianti a
turbogas, andandosi a infilare in un vicolo cieco e in
un
disastro economico.
ROBIN
HOOD ALL'INCONTRARIO
Oggi
di fronte all'inevitabile catastrofe finanziaria, questi sciagurati
si presentano davanti ai governi con il piattino in mano domandando
l'elemosina di un "capacity market" a carico dei loro
stessi clienti in una riedizione paradossale in chiave fossile di
Robin Hood in cui i poveri consumatori sono costretti a donare ai
ricchi petrolieri. E purtroppo trovano una classe politica
incompetente e disattenta (ma si potrebbe anche dire di peggio)
pronta a credere generosamente a fantasiose
spiegazioni, come la "remunerazione della capacità":
...teniamo
aperte le centrali fossili messe in crisi dalle più pulite e
economiche energie solari, che non si sa mai se domani il sole
dovesse non sorgere più e allora ci potrebbe essere bisogno di far
ricorso alla buona vecchia e costosa energia fossile! ...
Ecco
che dunque, il compiacente governo Conte 1 (ministro per lo sviluppo
economico il five
stars Di
Maio) regala alle aziende fossili 20 miliardi di euro in dieci anni,
e il successivo governo Conte 2 (ministro per lo sviluppo
economico il five
stars Patuanelli),
si guarda bene dal revocare tale ingiustificabile provvedimento.
Ubi
fossil, civitas cessat...
La
verità è che negli ultimi anni gli impianti fotovoltaici ed eolici
erano diventati un bel grattacapo per le centrali tradizionali. Fino
al tramonto, infatti, gli impianti fotovoltaici producono energia a
costo marginale zero e con priorità di dispacciamento, tenendo bassi
i prezzi in Borsa. Capita così che gli
impianti a ciclo combinato a gas durante il giorno spesso non
riescano a vendere energia. Solo dopo il tramonto, nel giro di
un’ora, entrano in gioco con una potenza di circa 20 mila
megawatt.
LA
FLESSIBILITA' A SENSO UNICO PER PROTEGGERE I GRUPPI FOSSILI
Ed
è questa la (cosiddetta) “flessibilità” in cambio della quale
vengono erogati i 20 miliardi del “capacity market”, cioè dal
contributo ai produttori scaricato sulle bollette dei cittadini.
Questo
meccanismo fu
deciso per la prima volta nel
2012
dal governo Monti,
ma va detto che era di
molto inferiore a quello deciso dal governo attuale,
e ciononostante venne
stigmatizzato
da Elettricità Futura, braccio operativo delle imprese elettriche legate a Confindustria, che lo riteneva una ingiustificata distorsione del
mercato dell'energia a favore di pochi e a detrimento di molti fra
cui le imprese che loro rappresentavano. in una sua nota dell'epoca
infatti si esprimeva “forte
preoccupazione per la misura introdotta, che può
innalzare
ulteriormente il costo della bolletta
energetica
italiana per
un valore compreso tra i 500 e gli 800 milioni di euro”.
Nella
nota di Confindustria si leggeva
anche
che "il
tema degli effetti di spiazzamento delle fonti rinnovabili sul
sistema termoelettrico esiste, ma non può essere affrontato in modo
estemporaneo. In un Paese che ha una sovraccapacità
ormai strutturale di produzione elettrica di oltre il 30% non
esiste un problema di
""capacity
payment"
bensì
quello di trovare opportuni meccanismi di gestione dei bilanciamento
e riserva di energia coerenti con il finanziamento del mercato”.
Dunque,
secondo
Confindustria nel 2012, bisognava darsi da fare per accumulare la
sovraccapacità energetica e distribuirla meglio, anziché
pensare solo agli interessi dei produttori di energie fossili
coprendo i loro buchi di bilancio generale
da errate scelte di investimento, un problema che per i gruppi
fossili diventava ormai insostenibile.
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Impatto devastante dei disastri fossili sulla vita marina |
Progettate
prima del boom delle rinnovabili, le centrali tradizionali (gas,
termoelettrico, carbone), oltre che avere l'inconveniente di essere fortemente impattanti su, clima, ambiente e salute, si reggevano sull’aspettativa totalmente illusoria di produrre al
70/80 per cento della potenza massima. Oggi sia per il crollo
dei consumi sia per la concorrenza delle rinnovabili restano
spesso al minimo, e rimangono sottoutilizzate per la maggior parte
della giornata, salvo essere chiamate a produrre di sera quando il
sole non c'è più e quindi gli impianti solari, non essendo appunto
stati dotati di sistemi di accumulo, sono costretti a fermarsi.
Invece di lavorare per 4 mila ore l’anno necessarie per ripagare
l’investimento lavorano per 2500/3000 ore e, per recuperare,
vendono l’energia a caro prezzo nel picco serale.
Così
si scopre che i produttori elettrici hanno investito
circa 25 miliardi di euro sui nuovi impianti a partire dal
2000, quando già si sapeva che avrebbero avuto difficoltà a
ripagarsi per l'eccesso di offerta (vedi relazione di Assoelettrica
del 2006 (5).
L'analisi
non viene da noti ambientalisti oltranzisti, come Greenpeace
o WWF, ma dall'organo ufficiale di Confondustria, il Sole 24
ore, che parla esplicitamente di "costo
eccessivo delle centrali di riserva",
e si tenga presente che la capacità di fare massa critica delle
rinnovabili, all'epoca non era ancora così elevata come oggi. (6)
Inoltre
l'iniziativa Carbon Tracker in un articolo dal significativo articolo
"Trillions of dollars at risk as energy transition disrupts
entire sectors" avvertiva che il "bagno di sangue"
per i fossili sarebbe cominciato nel 2020 con l'esplosione degli
"STRANDED ASSETTS" (crediti perduti definitivamente) per
migliaia di miliardi di dollari. (7)
E
Jeremy Rifkin, dopo attenta analisi dei mercati fossili, conclude nel
suo libro appena uscito "Il Green New Deal Globale", che il
crollo dovuto agli stranded assetts, sarebbe avvenuto al
più tardi nel 2028. (8)
A
fronte di tutto questo, quando nel 2012 i monopoli fossili furono
messi in ginocchio dall'esplosione delle energie rinnovabile (e
specialmente del fotovoltaico) introdotte
da Alfonso Pecoraro Scanio, durante il governo Prodi,
con
un coraggioso e efficace sistema di incentivi conosciuto
con il nome di Conto Energia, chiesero
al governo Monti di aiutarli perché avevano all'incirca 25 miliardi
di stranded
assetts che
non li facevano dormire la notte.
IL
CLUB DEI FINTI AMICI DELLE RINNOVABILI
Che
conseguenze si sarebbero avute e per chi se quei 25 miliardi fossero
andati (o andassero, visto che ci sono ancora) in
fumo? Di chi sono? Qui il discorso diventa divertente, perché pur di
non far fallire chi ha investito sciaguratamente in centrali fossili
per i 30 anni passati, spuntano come funghi falsi amici delle
rinnovabili, che arrampicandosi su specchi scivolosissimi cercano di
giustificare il "Capacity market" come un vantaggio per la
promozione dell'energia pulita. Personalità come l'ex
sottosegretario all'energia Davide Crippa che in un commento
ufficiale al "Capacity market"dice testualmente che
esso rappresenta
un passo importante nello sviluppo delle rinnovabili e nel
raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo
posti con il Piano
Nazionale Energia Clima”,
(leggere per
credere: https://www.mise.gov.it/index.php/it/198-notizie-stampa/2039835-fer1-e-capacity-market-doppio-via-libera-della-commissione-ue).
Da
un altro lato, l'ingegner G.B.
Zorzoli,
esperto di mercato elettrico e presidente della sezione italiana
dell'International Solar Energy Society su QualEnergia.it afferma che
gli stranded assetts sono fondi che “sono
stati investiti da chi ha fatto gli impianti, ma finanziati con
il project financing, dunque alla fine gli investimenti
vengono dalle banche. Non sfruttando i cicli combinati si
metterebbero in crisi le banche italiane.
Zorzoli
quindi vuole salvare le banche che hanno incautamente prestato soldi
allegramente a chi investiva nell'energia fossile mentre li
lesinavano a chi voleva farsi un impiantino fotovoltaico sul tetto,
pretendendo di ipotecargli la casa!
Poi,
non contento, effettua una spericolata manovra che
mira a giustificare il regalo del “capacity
market“ alle
fonti fossili in nome delle rinnovabili, e afferma “La
cifra investita è semplicemente troppo grossa per lasciar
fallire questi investimenti. Senza contare la ricaduta occupazionale,
la colpa della quale poi verrebbe data alle rinnovabili. Non ci resta
che sfruttare il capacity payment come possibilità
tecnica, facendo attenzione che la remunerazione sia adeguata e
sviluppando nel frattempo le tecnologie degli accumuli
prioritariamente in quelle funzioni non coperte dai cicli
combinati” (sic!) .
L'ODIOSO
RICATTO OCCUPAZIONALE DELLE FONTI FOSSILI
In
altre parole, per questo degno membro del Club dei falsi amici del
solare (di cui Crippa è meritatamente presidente a
vita), bisogna
regalare soldi ai petrolieri così non licenziano lavoratori facendo
ricadere la colpa sulle rinnovabili. Il ricatto occupazionale
applicato ai più biechi interessi dell'energia fossile.
Complimenti.
E
il mitico "rischio d’impresa"? Non esiste più? E il
libero mercato, quello in nome del quale una visione
ultraliberista dell'economia giustifica
di tutto dalle violazioni delle più elementari regole di protezione
ambientale e sanitaria ai licenziamenti selvaggi e la cancellazione
di diritti sociali e umani?
E
perché gli errori di questi presunti imprenditori del fossile
dovrebbero sempre e comunque essere pagati da contribuenti e
consumatori?
E
poi giusto per capirci, praticamente qui, per evitare che vadano persi quei
pochissimi posti di lavoro ancora forniti dal mondo fossile, dovremmo
dare priorità all'elettricità di origine fossile e penalizzare
quella virtuosa di provenienza rinnovabile e solare che ha una
intensità occupazionale dalle 6 alle 34 volte superiore (9)?
Tutto
questo è illogico e ipocrita oltre che anti economico.
Ma
tutto questo è anche anti europeo, perché è esattamente il
contrario di quello che ci raccomanda l'Europa sia con le nuove
direttive del Clean Energy
Package
for All
Europeans
che con la nuova strategia del Green Deal! (10)
O l'Europa
va bene solo quando raccomanda la macelleria sociale e il taglio di
salari e pensioni in nome di una presunta stabilità finanziaria
ispirata a rigidi parametri decisi in modo arbitrario da pochi
presunti esperti finanziari al chiuso delle stanze di Bruxelles e
Francoforte
e non quando invece suggerisce la creazione di quelle "COMUNITÀ
DELL'ENERGIA", che il prof. Livio de Santoli, pro Rettore
dell'Università La Sapienza per le politiche energetiche,
raccomandava profeticamente
con il suo libro omonimo già nel 2011? (11)
Chi
ha investito nel gas lo faceva sfidando tutte le logiche umane,
ecologiche e anche economiche, e oggi ne paghi le conseguenze. Se un
imprenditore nel settore turistico ricettivo investe nella
costruzione di un albergo vicino a una discarica e la gente rifiuta
di andarci, i suoi mancati introiti di esercizio, i suoi debiti con
le banche che incautamente gli hanno prestato i soldi e le sue
perdite mia le copre lo stato o i consumatori.
Allora
perché a ENEL, Sorgenia Edipower e compagnia cantando le perdite
devono essere rimborsate dai consumatori con un assurdo prelievo in
bolletta? Cosa hanno i potentati fossili di più di un barista, un
titolare di ferramenta o on albergatore, da dover essere trattati con
tanto riguardo?
Del
resto la stessa Confindustria aveva avversato il "capacity
market" in epoca Monti, prima di diventarne entusiasta
sostenitrice, e mi piacerebbe tanto che quelli
di "Elettricità futura", che si sono opposti al ricorso
contro il capacity
market
dell'associazione ITALIA SOLARE, ci
spiegassero il perché di questo improvviso voltafaccia.
(12)
IL
REGALO DELLA "STRANA COPPIA" AI PETROLIERI
Il
28 GIUGNO 2019 infatti, la "strana coppia" Conte-Di
Maio generosamente concedeva con decreto apposito ai
monopoli fossili un full capacity market del
valore di 20
miliardi in dieci anni (13) che
è stato purtroppo autorizzato dall'anti trust della Commissione
Europea sulla base di considerazioni errate, false e intrise di
ipocrisia che parlano di sicurezza degli approvvigionamenti
energetici . (14)
Se
si considera che il duo Monti-Passera si era limitato a 680 milioni
per 3 anni mentre
il governo attuale ne garantisce 20 per 10 anni, si
ha una idea precisa delle dimensioni del regalo ai petrolieri.
E
la remunerazione della capacità di riserva elettrica (con
buona pace dell'Antitrust
della
Commissione Europea) è
solo una penosa scusa, perché lo sanno anche i tordi che le
società fossili hanno continuato per trent'anni a prendere soldi
dalle banche per i loro sciagurati investimenti nei fossili, che oggi
non sono in grado di restituire perché nessuno
vuole più la loro elettricità sporca e costosa.
Le
associazioni dei consumatori non hanno nulla da dire al governo "del
cambiamento" e all'allora Ministro dello Sviluppo
Economico Di Maio gli hanno tolto di tasca oltre 20 miliardi, per
remunerare la "capacità" di intervenire in caso di crisi
del sistema?
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IL FOTOVOLTAICO, COME IL SOLE, E' DI TUTTI |
Ma,
Italia
Solare,
associazione che raggruppa i piccoli e medi imprenditori indipendenti
del solare italiano, ha
proposto
un ricorso contro questo decreto
(15),
ricorso, come
ricordato prima,
avversato dalle imprese del solare raggruppate sotto l'egida
confindustriale di ITALIA FUTURA, capeggiati dall'ineffabile Chiccho
Testa, (che quando c'è da prendere una posizione pro fossili non
fallisce mai un colpo).
E
così siamo al paradosso che questa coraggiosa azione di Italia
Solare
contro
un
decreto governativo sbagliato e ingiusto
che avrebbe meritato tutta l'attenzione dei media per sé, ha
ottenuto meno attenzione del comunicato di Italia futura che la
criticava.
Ma
purtroppo,
si sa,
quando si ledono gli interessi dei grandi monopoli energetici i media
diventano stranamente distratti,
afoni,
parziali
e approssimativi. (16)
RISORSE
SOTTRATTE ALLA LOTTA CONTRO L'EMERGENZA CORONAVIRUS.
Infine
non si può non fare riferimento all'attualità di una economia
paralizzata dal Coronavirus con costi umani, ecologici e
economici.
Stiamo
vivendo in un momento in cui tutto il mondo è col fiato sospeso per
lo sconvolgimento inedito e catastrofico delle nostre economie, della
nostra socialità e della stessa integrità della razza umana, e in
cui si scopre la incredibile fragilità dei sistemi sanitari dei
paesi occidentali, massacrati da anni di disinvestimenti e tagli che
significano la rinuncia forzata da parte del personale sanitario al
tentativo di salvare vite umane minacciate da una semplice polmonite
per mancanza di risorse economiche per far fronte ai mezzi tecnici e
alle necessarie competenze professionali e umane.
Il
governo italiano ha stanziato 25 miliardi per affrontare
l'emergenza Coronavirus con investimenti tardivi nella sanità e
ammortizzatori sociali. (17)
Non è incredibile che al tempo stesso, adesso che il disastro
finanziario si profila all'orizzonte, i petrolieri e gasisti, (che,
ripetiamo fino alla noia,
hanno continuato a investire in impianti fossili nonostante
considerazioni relative alla loro redditività economica oltre che ai
danni ecologici, lo sconsigliassero vivamente) chiedano
e ottengano
un regalo come il Capacity Market.
Quanti
posti letto in terapia intensiva contro il Coronavirus ma anche
contro infarti, tumori, e altre patologie mortali, si potrebbero
rendere operativi con 20 miliardi salvando migliaia di vite umane,
che notoriamente non hanno prezzo?
Quanti
lavoratori costretti all'inattività
dal Coronavirus,
si potrebbero reimpiegare in lavori di pubblica utilità con 20
miliardi di euro?
Quante
famiglie senza più reddito a causa del Coronavirus si potrebbero
aiutare con 20 miliardi di euro invece di darli ai petrolieri?
Ma
la domanda più pressante è
un'altra:
"quale
governo
di incompetenti,
ipocriti e
soprattutto
incapaci (altro
che capacity...)
potrebbe
accettare di mantenere questo scellerato regalo
all'industria fossile,
fantasiosamente
giustificata dalla necessità di investire negli impianti a gas per
una transizione che ormai
è finita da un pezzo (18),
mentre
si sta raschiando il fondo del barile per aiutare i cittadini colpiti
dal Coronavirus
e gli operatori sanitari che si sacrificano spesso per poche
centinaia di euro al mese per salvare vite umane nella più
pericolosa emergenza sanitaria mai vissuta dal nostro Paese?"
note
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(1)
1
https://www.qualenergia.it/articoli/20130910-nuovo-capacity-payment-ecco-lo-schema/
2
http://www.agoravox.it/La-truffa-del-capacity-payment-E.html
(2)
per lo smar energy delta si può consultare questa
pagina. https://www.roadmapnexteconomy.com/smart-energy-delta/
Il
LCOE è una valutazione del costo medio totale di costruzione e
gestione di un assett per la produzione dei energia per tutta la
durata della sua vita diviso per la produzione totale di energia di
quell'assett per quella stessa durata. Per approfondire si consiglia
questo studio della società di consulenza finanziaria specializzata
nell'energia
Lazard https://www.lazard.com/media/450784/lazards-levelized-cost-of-energy-version-120-vfinal.pdf
(3) https://gofossilfree.org/divestment/commitments/
(4)
https://www.qualenergia.it/articoli/20120720-sicurezza-della-rete-capacity-payment-rinnovabili/
(5)
http://www.free-energia.it/w/wp-content/uploads/Relazione_Assoelettrica_2006.pdf
(6) https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-19/troppo-costose-centrali-riserva-063745.shtml?uuid=AbTWW99F)
(7) https://carbontracker.org/fossil-fuels-will-peak-in-the-2020s-as-renewables-supply-all-growth-in-energy-demand/
(8) http://www.vita.it/it/article/2019/10/15/jeremy-rifkin-un-green-new-deal-globale-per-dare-forza-alleconomia-soc/152979/
(9)
in questo studio effettuato degli economisti ed esperti energetici
del gruppo di lavoro sul green new Deal del CETRI per conto della
CGIL sulla base dei metodi di calcolo adottati dal gruppo del master
Plan TRi (Terza Rivoluzione industriale) di Jeremy Rifkin si calcola
che l'intensità occupazionale dell'energia rinnovabile è
dalle 6 alle 34 volte superiore a quella dell'energia
fossile.
http://cetri-tires.org/press/2018/lintensita-occupazionale-della-terza-rivoluzione-industriale-e-brindisi/
(10)
per quanto riguarda il clean energy for all europeans esso è
consultabile a questo link
https://ec.europa.eu/energy/topics/energy-strategy/clean-energy-all-europeans_en
Invece
per quello che concerne il Green New Deal, il link per approfondire è
questo:
https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it
(11)
Livio
de Santoli, "Le Comunità dell'Energia", edizioni Quodlibet
2011, dove si auspica
“una
decentralizzazione dei poteri in materia energetica. Vengono proposti
piani realizzabili, finanziabili ed efficienti dal punto di vista del
risparmio e del ritorno d’investimento. Le proposte dell’autore,
però, dietro gli aspetti tecnici, non nascondono i risvolti politici
e sociali: il web dell’energia, ovvero la creazione di una rete di
nodi mediante la quale organizzare territorialmente la produzione, la
distribuzione e il consumo di elettricità e calore, è infatti una
riforma radicale, destinata a rovesciare l’attuale modello
centralistico-gerarchico in nome di una democratizzazione comunitaria
e di un’ampia federalizzazione delle risorse. L’obiettivo è
quello di sollecitare la responsabilità civile su questi temi e di
sviluppare una diffusa consapevolezza scientifica circa le
conseguenze di scelte che non possono più essere delegate solo a una
separata casta tecnica.”
(12)
https://www.staffettaonline.com/articolo.aspx?id=336797
(13) https://www.mise.gov.it/index.php/it/normativa/decreti-ministeriali/2039896-decreto-ministeriale-28-giugno-2019-capacity-market
(14) https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_18_682
(15)
https://www.qualenergia.it/pro/articoli/capacity-market-italia-solare-fa-ricorso-al-tar/
(16)
1
-
https://www.qualenergia.it/articoli/stop-al-capacity-market-italia-solare-si-appella-a-di-maio/
2 -
https://www.lastampa.it/tuttogreen/2019/06/25/news/mercato-elettrico-un-capacity-market-a-tutto-fossile-1.36543659
3-
https://www.tpi.it/senza-categoria/fonti-fossili-finanziamento-bollette-di-maio-20190619349351/
4
-
https://www.infobuildenergia.it/notizie/rinnovabili-capacity-market-commissione-europea-piano-italia-FER-6579.html
(17) https://www.repubblica.it/economia/2020/03/13/news/decreto_coronavirus_famiglie_imprese_mutui-251194578/
(18) https://angeloconsoli.blogspot.com/2019/05/orwell-brindisi.html